RAPALINO
Domenico, BENEVELLO 1925 ANDATO AVANTI
il 19 8 2019.
Negli
anni della guerra ‘43/44/45 sapeva di essere a rischio di arresto, e perciò
stava sempre con “le orecchie dritte” per fuggire a nascondersi in caso di
rastrellamenti o anche solo per l’arrivo di sconosciuti che potevano essere
delatori. Il nascondiglio era nella Borgata Montrucchi, dove, essendo isolata e
confinante con una “riva”, non era soggetta a passaggi di repubblicani o
nazifascisti. Salivano dalle strade che provengono da Rodello e da Ricca ma lì
non vennero mai. Quando aveva sentore che arrivavano, si rifugiava là sotto.
Una sera, verso le 18.00 stavano cenando, e
videro arrivare un gruppo di persone sconosciute, qualcuno aveva una zappa in
spalla e procedevano verso la loro casa. Non sapendo chi fossero, se partigiani
o repubblicani, se ne andò di casa e scese giù alla cascina dove avevano
portato i buoi poiché nella stalla vicino alla strada, si rischiava che li
requisissero. Nella notte si sentì una raffica di mitragliatore, provenire dai
campi dietro la Madonna di Langa, e subito si pensò che avessero ammazzato qualcuno.
Quando
al mattino tornò a casa, il padre, che da un terrazzino aveva visto qualcosa
raccontò. Sentì la voce di un uomo che “ chiedeva la vita per carità!” diceva
che aveva figli e pregava affinchè non lo uccidessero. Vi fu una raffica e poi,
il papà vide la luce di una pila che sembrava cercare qualcuno nel campo sotto
lo stradone della Chiesa della Madonna di Langa. Forse l’avevano solo ferito ed
era riuscito a fuggire, infatti si seppe che un uomo ferito era andato a farsi
medicare in una cascina nella collina sopra Ricca
D’Alba..................................
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