martedì 2 gennaio 2024

RAPALINO DOMENICO BENEVELLO 1925

 



RAPALINO Domenico, BENEVELLO 1925 ANDATO AVANTI  il 19 8 2019.

Negli anni della guerra ‘43/44/45 sapeva di essere a rischio di arresto, e perciò stava sempre con “le orecchie dritte” per fuggire a nascondersi in caso di rastrellamenti o anche solo per l’arrivo di sconosciuti che potevano essere delatori. Il nascondiglio era nella Borgata Montrucchi, dove, essendo isolata e confinante con una “riva”, non era soggetta a passaggi di repubblicani o nazifascisti. Salivano dalle strade che provengono da Rodello e da Ricca ma lì non vennero mai. Quando aveva sentore che arrivavano, si rifugiava là sotto.



Una sera, verso le 18.00 stavano cenando, e videro arrivare un gruppo di persone sconosciute, qualcuno aveva una zappa in spalla e procedevano verso la loro casa. Non sapendo chi fossero, se partigiani o repubblicani, se ne andò di casa e scese giù alla cascina dove avevano portato i buoi poiché nella stalla vicino alla strada, si rischiava che li requisissero. Nella notte si sentì una raffica di mitragliatore, provenire dai campi dietro la Madonna di Langa, e subito si pensò che avessero ammazzato qualcuno.

Quando al mattino tornò a casa, il padre, che da un terrazzino aveva visto qualcosa raccontò. Sentì la voce di un uomo che “ chiedeva la vita per carità!” diceva che aveva figli e pregava affinchè non lo uccidessero. Vi fu una raffica e poi, il papà vide la luce di una pila che sembrava cercare qualcuno nel campo sotto lo stradone della Chiesa della Madonna di Langa. Forse l’avevano solo ferito ed era riuscito a fuggire, infatti si seppe che un uomo ferito era andato a farsi medicare in una cascina nella collina sopra Ricca D’Alba..................................

 

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