venerdì 12 gennaio 2024

VOGHERA EDOARDO NEIVE 1928 E FERRUCCIO 1942

 






VOGHERA FERRUCCIO                          VOGHERA EDOARDO




Maestra Voghera Giuseppina

 

29/06/1902  NEIVE (CUNEO)

Professione INSEGNANTE ELEMENTARE

Nome di battaglia PINOTTINA

PARTIGIANO

Formazione 1° GDA Dal 15/02/1944 Al 07/06/1945

PARTIGIANO Dal 15/02/1944 Al 07/06/1945

 


 

FAMIGLIA VOGHERA CON AL CENTRO 

LA Maestra GIUSEPPINA

 


 

Le sorelle ERNESTINA E GIUSEPPINA VOGHERA

DON ANTONIO BERGADANO E SINDACO ALFONSO CASTAGNO



SINDACO CASTAGNO- DON COGNO- DOTT. PASSALACQUA- MAESTRA VOGHERA GIUSEPPINA

PROFESSOR VADA VINCENZO

Cerimonia per il conferimento della medaglia d’oro per l’Insegnamento prestato

 

"Fu la più selvaggia parata della storia moderna: solamente di divise ce n'era per cento carnevali".

Edoardo di fronte al tabellone che Ferruccio ha fissato proprio nel punto dove sotto la Topia negli anni 50 vide Zia Pinottina chiacchierare con Beppe Fenoglio, ha un ritorno di quelle immagini e gli pare di rivivere ed udire le loro parole. Osservando il tabellone, allo stralcio tratto da “la Malora “ aggiunge: Io avevo 14 15 anni e la zia, per non andar da sola veniva ai “Pastura” e mi chiedeva di accompagnarla. Io ben felice, la seguivo e osservavo e ascoltavo  ignaro le parole di chi incontrava, e quei fatti si sono fissati nella mia memoria e mi tornano naturali e limpidi. Ad esempio quando leggo di Fenoglio nel racconto l’Andata”: "Fu la più selvaggia parata della storia moderna: solamente di divise ce n'era per cento carnevali" mi ritrovo a sentire spiegare da lui i vari fatti.

Anche Ferruccio interviene e mi fa notare la forza e la bellezza dello stralcio tratto sempre da La malora: “La gente ferma o che camminasse teneva la testa rientrata nelle spalle e aveva la faccia degli ubriachi o quella di chi s’aspetta il sollecito in qualche parte. Così la gente, pressata contro i muri di via Maestra, vide passare i partigiani delle Langhe……”

Ancora Edoardo mi ricorda quanto lo attraessero le parole di Fenoglio,coniava espressioni che lo incuriosivano ed effettua l’esempio con il termine “affogoso” per descrivere il fiume Tanaro. “Ed il suo fiume – grosso, importante fiume, forse più grande di essa, forse beyond her worth, le appariva dietro, not fullbodied, unimpressive and dull come un’infantile riproduzione di fiume in presepio. (dal Partigiano Jonny).”

Dopo questi ricordi Edoardo mi racconta dell’incontro che la zia ebbe, lui presente, con il Comandante “Paolo” FARINETTI.

< Sono ricordi di ragazzino, come quella volta che la zia si presentò in cascina e mi disse : <vieni Edo che dobbiamo andare a Barbaresco> Siccome lei era Ufficiale di collegamento dei vari gruppi partigiani, aveva necessità di incontrare Paolo Farinetti.

Io avevo quindici anni e ci avviammo calpestando la neve, e ce n’era tanta, poiché a quei tempi “ra calà” non la effettuavano. Arrivammo alla sede della formazione e la zia chiese di incontrare Paolo. Si salutarono e lei gli riferì, ma lui la interruppe e mi guardò, come per chiedere chi fossi. Allora mia zia comprese e gli disse < stai tranquillo è una “tomba”> e continuò< Guarda che c’è un problema importante, hanno catturato due partigiani e li fucilano martedì> era un venerdì sera a mezzanotte o giù di lì! Allora lui pensò un attimo poi la rassicurò<martedì, quindi abbiamo un giorno o due, ma va bene stai tranquilla “dagh ra larga ai mè antorna Alba e apena un o bota fora ra testa ro ambrancoma”( allerto i miei intorno ad Alba e appena uno mette fuori la testa lo catturiamo). Ed effettuiamo lo scambio>. <

Ora, i particolari di chi fossero i partigiani non lo ricordo, ma seppi che riuscirono a catturare due fascisti e ad effettuare lo scambio. Questo fatto mi è rimasto impresso come anche l’immagine del Partigiano Paolo colpì i miei occhi di ragazzino: lui era un bel giovane alto e sicuro di sé, rassicurò anche la zia!>

 

 

 

 

 

 

 


 

 

VOGHERA EDOARDO

BOMBARDAMENTI A NEIVE

Il secondo bombardamento su Neive, avvenne con obiettivo il Silos del Consorzio Agrario, la sede “dell’Ammasso”. Noi dai Pastura vedemmo arrivare i Bombardieri, eravamo dalla “sota”(laghetto per lavare), uno di questi aerei si abbassò ulteriormente e quando fu sopra il “silos”, situato verso il Tosone, lasciò cadere una bomba che fece saltare la costruzione con grande esplosione e boato. Il primo bombardamento fu quello mirato alla “Galleria ferroviaria” del 30 Marzo 1945

VOGHERA FERRUCCIO

Io avevo appena due anni e qualche mese, ma è rimasto il ricordo di quegli aerei che già ai Pastura erano talmente bassi che sembrava possibile toccarli! Mia sorella Sandra mi prese e mi condusse al riparo nella cantina, poiché non si sapeva cosa avrebbero combinato. Ci dissero in seguito che avevano bombardato il “silos dell’Ammasso.”

VOGHERA EDOARDO

Un  altro fatto d’aerei che ricordo è questo:

Vedemmo arrivare una formazione di “Fortezze volanti”e levarsi in volo un piccolo aereo dal Campo d’aviazione di Govone, che saliva puntando la “formazione”. Dalla formazione di Fortezze se ne staccò una che andò a mitragliare il bimotore. Fu distrutto e andò in mille pezzi come fosse stato di legno. Dai Pastura vedevamo benissimo la pianura verso Govone, ed ho ancora negli occhi quella scena “ da cinema”. Faceva persino sorridere che qualcuno avesse avuto l’idea di attaccare una Formazione di 50 aerei con un piccolo bimotore!

 



 "Luftwaffe Airfields 1935-45" di Henry L. deZeng

Govone (ITAL) (a.k.a. Flugplatz 205) (44 47 10 N – 08 06 25 E) General: landing ground in NW Italy 47.5 km SE of Torino (Turin), 15 km SW of Asti and 2.25 km SSE of the village of Govone. History: a Royal Italian Air Force glider field that was taken over by the Luftwaffe in September 1943, but no record has been found of any Luftwaffe units being based here. In 1944 it was abandoned and returned to cultivation. Surface and Dimensions: leveled farmland with some artificial drainage that in Oct 43 measured 1,500 x 1,100 meters (1640 x 1200 yards). No paved runway. Fuel and Ammunition: pits had been dug on the perimeter near the N corner for the storage of fuel drums. Infrastructure: none. Billeting was in nearby farm houses. The nearest rail connections were quite some distance away in Asti and Alba. Dispersal: no organized dispersal facilities. Remarks: 15 Apr 45: listed as rendered completely unserviceable by demolition, plowing or obstruction. [Sources: AFHRA A5262 pp.1267 and 1782 (1 Jan 45); chronologies; BAMA; NARA; PRO/NA; web site ww2.dk]

Govone (ITAL) (alias Flugplatz 205) (44 47 10 N - 08 06 25 E) Generale: atterraggio in Italia NW 47,5 km a sudest di Torino (Torino), 15 km a sud ovest di Asti e 2,25 km a SSE del paese di Govone . Storia: un campo di aliante della Royal Air Force italiana che è stato rilevato dalla Luftwaffe nel settembre del 1943, ma non è stato trovato alcun record di tutte le unità della Luftwaffe che si trovano qui. Nel 1944 fu abbandonato e restituito alla coltivazione. Superficie e dimensioni: terreni agricoli livellati con qualche drenaggio artificiale che nel 43 ottobre misurava 1.500 x 1.100 metri (1640 x 1.200 metri). Nessuna pista asfaltata. Carburante e munizioni: erano state scavate buche sul perimetro vicino all'angolo N per lo stoccaggio di fusti di carburante. Infrastruttura: nessuna. Billeting era nelle fattorie vicine. I collegamenti ferroviari più vicini erano piuttosto distanti tra Asti e Alba. Dispersione: nessuna struttura di dispersione organizzata. Commento: 15 aprile 45: elencato come reso completamente inutilizzabile da demolizione, aratura o ostruzione. [Fonti: AFHRA A5262 pp.1267 e 1782 (1 gennaio 45); cronologie; BAMA; NARA; PRO / NA; sito web ww2.dk]

 EX ALLIEVA DI TREISO SALVA LA ZIA DALL’ARRESTO

La zia Pinottina scampò parecchie volte all’arresto dei “muti”, ma il salvataggio che ebbe del miracoloso fu quello dovuto alla prontezza di una ex allieva di Treiso. Questa giovane era impiegata come “telefonista” alla Stipel di Alba, il centralino che era situato in via Maestra, e ascoltò l’ordine che giungeva dal comando di Torino per il Comandante Gagliardi di Alba: “Arrestare immediatamente la Maestra Voghera Giuseppina Collaboratrice dei Ribelli”. Prontamente questa ragazza mollò tutto e inforcata la bicicletta volò a Treiso ad avvisare la zia della notizia ricevuta. In quell’occasione fuggì a San Sebastiano Po presso una cascina dei Conti Riccardi Candiani Camillo(1925 e GianPaolo 1926.)

Il generale Adolfo ebbe dalle sue seconde nozze con Adelaide dei conti Candiani d'Olivola, Guido (nato Casale Monferrato, 21 giugno 1886), il quale ottenne con R.D. 28 maggio 1925 e RR. LL. PP. del 14 febbraio 1926, la rinnovazione del titolo di conte per successione alla famiglia materna dei conti Candiani d'Olivola, coll'aggiunta del cognome. Guido sposò (1915) Anna del conte Alberto Miglioretti di San Sebastiano, e da queste nozze nacquero Camillo (nato Torino, 27 aprile 1925) e Giampaolo (nato a Torino, 22 luglio 1926). La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. L'origine del motto risale a circa il XIV secolo.

Questo fu il “primo rastrellamento” con obiettivo l’arresto della zia, ne seguirono ben altri tre caratterizzati dalla partenza di truppe fasciste e poi anche naziste da Asti che “setacciavano” il territorio fino a Neive e poi arrivavano ai Pastura, la Borgata dove vi era casa nostra. Venivano da Papà e lo sottoponevano ad interrogatorio per sapere dove fosse la zia. Lui sempre tranquillo diceva di non saperlo e indicava la scuola di Treiso dove a lui risultava essere insegnante. Anche la mamma si dimostrava tranquilla e per “ingraziarsi” quei “militi” che vedeva forzati ad effettuare quelle indagini, offriva loro generi alimentari e di vestiario.

RASTRELLAMENTO AI "PASTURA" CON I TEDESCHI

Nel terzo rastrellamento arrivarono anche le truppe tedesche. Mio fratello Giovanni (1925) ed io (1927) ci nascondemmo in una soffitta a cui si accedeva con una scala dal fienile. Perquisirono tutta la casa e poi si stanziarono proprio in una camera sotto il nostro nascondiglio. Essendo Giovanni sotto leva, se veniva arrestato correva il rischio di essere deportato in Germania come successe a Celestino e Ottavio Barbero di Alba. Io pur non essendo ancora sottoposto a obblighi di leva temevo ugualmente e così mi nascondevo. I due comandanti tedeschi trascorsero, fortunatamente, una sola notte accampati sulla paglia di un “balot” rifiutando il letto che la mamma stava preparando e alle 5,00 avendo ricevuto ordini se ne andarono con nostro grande sollievo. Non dormimmo né ci muovemmo tutta la notte per timore di essere scoperti.

FERRUCCIO VOGHERA

La mamma mi raccontò che in quella occasione, il papà, non avendo armi , prese un tridente e sul fienile osservò i militari che cercavano. Alla mamma che gli chiese dopo cosa faceva anche lui sulla “travà” disse: “se si azzardavano ad aprire quella porta dove erano nascosti Giovanni ed Edo, ji anfrissava!(li infilzavo!)

FAMIGLIA GIARGIA - BRUNO E I PARTIGIANI

Durante la Resistenza, anche a Neive come a Barbaresco, Treiso , Mango ed in altri paesi si stabilì una Formazione di Partigiani. Questo gruppo andò a stanziarsi in San Sebastiano nella casa del Federale Bruno Cesare marito della Maestra Giargia Giuseppina collega della zia Pinottina. La famiglia Giargia-Bruno aveva lasciato la casa e lui aveva avuto incarico di Comandante Federale in Trentino.

BRUNO SERGIO GIOVANNI ANTONIO DI CESARE E GIARGIA GIUSEPPINA NEIVE 29 05 1925

FF AA RSI CAMICIA NERA CADUTO A CIGLIANO VERCELLI IL 27 04 1945

 Quando i Partigiani si insediarono, i famigliari pensarono fosse stata la zia a fornire informazioni ai Partigiani e così si incrinò l’amicizia con la Maestra Giargia e fu ordinato un rastrellamento per arrestare anche la zia Pinottina ormai conosciuta come collaboratrice dei Partigiani. Anche in questa occasione le milizie partirono da Asti e dopo aver “seminato terrore” nelle zone fino a Neive, arrivarono anche ai Pastura a cercare la zia e ad interrogare papà. Fortunatamente non furono mai brutali e sempre se ne andarono senza ritorsioni.

ZIA ERNESTINA E LA COLLABORAZIONE CON I PARTIGIANI

Anche la zia Ernestina che si era sposata con Fantaguzzi e abitava in Via Maestra ad Alba collaborò con i Partigiani ospitando alcuni Partigiani feriti nella propria casa. Lo testimoniarono anche Giovanni Negro e Saverio Rasini di Mortigliengo

 VOGHERA PEPPINO 1898 RICHIAMATO NEL 1940

Il papà Peppino, del 1898 fu richiamato alle armi nel 1940 e dovette andare a “pattugliare” sul Confine con la Francia. Furono arruolati anche Mario Negro proprietario della Fornace di Neive che fu Podestà e poi Sindaco nel Dopoguerra, e Giacomo Stupino.

FERRUCCIO VOGHERA: <Papà fu congedato dopo quattro mesi perché nacqui io, dice mio fratello Arduino. >

VOGHERA EDOARDO:

<Si, grazie ad una normativa che prevedeva l’esenzione dal Servizio Militare per i Capofamiglia  con più di 4 figli a carico (e noi eravamo in cinque con te) papà fu congedato.>


EDOARDO ONORA ANCHE LA MEMORIA 

DI LAURA SACERDOTE(AUSCHWITZ 06 02 1944) DEI SUOI  CUGINI NASCOSTI  DAL PAPA’ PEPPINO VOGHERA in una cascina di sua proprietà dove vi erano dei mezzadri

LAURA SACERDOTE  Alba: 01/10/1920

 MORTA19/07/1945

di Ernestina Diana Borgetti e Claudio Sacerdote 

 luogo di arresto: frontiera ITALO-SVIZZERA

SORELLA DI LUCIANA

DETENUTA A VARESE POI CARCERE DI MILANO 30/01/44

CONVOGLIO N. 6 PARTENZA 30 01 44 ARRIVO 06 02 44 AUSCHWITZ

MATRICOLA 75191


Nessun commento:

Posta un commento