domenica 21 gennaio 2024

PICHETTA CELSIN ALBARETTO TORRE 1920

                     PICHETTA CELSO DI ALPINI MARIA E LUIGI DA ALBARETTO TORRE

                                 II ALPINI BATTAGLIONE BORGO SAN DALMAZZO

 








Margherita Porello (moglie)


DECORATO CON MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

MOTIVAZIONE:”CON SPREZZO DEL PERICOLO SI LANCIAVA DOVE PIÙ INTENSO FERVEVA IL COMBATTIMENTO E NOTATA UN’ARMA AUTOMATICA NEMICA PARTICOLARMENTE MOLESTA, SI LANCIAVA D’INIZIATIVA E DA SOLO, CON MAGNIFICO SLANCIO, RIUSCIVA AD IMPADRONIRSENE CATTURANDO IL TIRATORE. DOPO AVER DISARMATO ED INCAMMINATO VERSO LE NOSTRE LINEE IL PRIGIONIERO RIPRENDEVA IL COMBATTIMENTO. MAGNIFICO ESEMPIO DI VOLONTA’, DECISIONE E CORAGGIO – KULAKOWKA (RUSSIA) 6 OTTOBRE 1942

Palmina Sobrero, la nonnina andata avanti a 100 anni, visse la sua infanzia e giovinezza alla “Cascina Squarciagerbido” di Arguello come territorio comunale ma sotto Albaretto come Parrocchia. In questa cascina lavorò Celso, come manovale. Palmina ricordò che Celsin era un uomo senza paura e grande lavoratore. Prima di partire soldato si era distinto nel salvare, in alcune occasioni, gli uomini dalle rappresaglie dei nazifascisti. Quando tornava in licenza, anziché starsene tranquillo, andava ad aiutare in cascina e raccontava delle sue peripezie di guerra. Racconti che continuò a confidare a Palmina,agli amici Gioanin Promio e al figlio Renzo. Dalla Russia oltre alla medaglia d’argento al Valor militare portò a casa tanti ricordi e un diario in cui aveva annotato i nomi dei paesi. Lo prestò a una insegnante che voleva mostrarlo agli allievi ma dopo il trasferimento da Albaretto Torre non glielo riconsegnò. 

PROMIO RENZO

<Celsin Pichetta fu decorato con la medaglia d’argento al Valor Militare. Non raccontava volentieri delle sue esperienze in guerra, ma io insistevo elo facevo narrare. Diceva che gli erano tornati utili i Santini della Madonna che aveva conservato nel portafogli. Quando arrivava presso qualche “isba”, alle donne che impaurite si nascondevano e cacciavano i soldati, lui mostrava e donava un’immaginetta. Queste si “scioglievano” e tiravano fuori qualcosa! Una Patata, un pezzo di lardo o un po’ di miele.>



Il figlio Beppe e la nuora Rita


Rita: Mio suocero mi raccontò delle sue peripezie durante il ripiegamento della Campagna di Russia e mi spiegò che si era costruito un attrezzo che gli servì per aprire scatolette di prodotti alimentari che trovava abbandonate e congelate! Se lo era portato a casa come ricordo.
Beppe: Papà quando tornò dovette rispondere a molti famigliari di suoi compagni che dalla Russia non erano tornati. Soprattutto dovette riferire a mia mamma Margherita e ai suoi genitori del cognato 
PORELLO LUIGI di Romano ALBARETTO TORRE (CN/I) il 07/06/1922

 

 

Contadino FFAA Regie DIV ALPINA CUNEENSE 2^ RGT

 URSS il 31/01/1943

Quando partirono dalla stazione di Cuneo lo vide molto spaventato su di una tradotta, poi arrivati in  furono destinati in reparti diversi e non si trovarono più!

 




 

 

 

 

 

 


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