lunedì 29 gennaio 2024

CAVALLOTTO DEFABBRI CATERINA

 



CAVALOTTO DEFABBRI CATERINA  “Madrina degli Alpini di Cerretto Langhe”

ricorda il padre     https://youtu.be/bHtJubT8yjo 

 


CAVALLOTTO ORESTE “Lino” di Mascarello Caterina Maggiorina e di Luigi

CERRETTO DELLE LANGHE 29/6/1910  

Cuneense 4° Rgt Artiglieria

Data di Decesso: URSS 31/1/1943
Luogo Decesso: Sconosciuto
Luogo Sepoltura: Sconosciuto

La famiglia di Oreste abitava in località Langhe proprio sotto alla Pedaggera di Cerretto Langhe dove c'era l'Osteria di  Filomena e il forno di Giolino.  Il piccolo orto e il campo coltivato a grano non bastava a sfamare la famiglia, così la mamma faceva un po' di sarta e produceva qualche “toma” da vendere al mercato di Serravalle Langhe, il nonno era del 1880, per cui non era stato chiamato alla grande guerra. Faceva il manovale, ma a quei tempi preferivano assumere un ragazzino da sèrvitó Tocao o vaché. (manovale per guidare i buoi e “ciadlé èr bestie”(accudire gli animali)

 

La figlia Caterina racconta che, il papà, dopo la campagna di Albania rientrò a casa nel ’38 e si sposò, nel 1940 nacque lei. Prima di partire per la Russia venne a casa in Licenza e ricorda: < Camminavo appena, avrò avuto due anni e mezzo, ricordo che era andato a caccia e staccò due piume colorate dal fagiano appena preso, e me le mise in mano, poi partì e non lo vidi più. Da allora collego sempre il suo volto ai colori delle piume di fagiano!>Dai racconti della mamma e della nonna rammenta che dicevano di averlo sempre visto, ogni volta che veniva richiamato, fiducioso che sarebbe finita presto. Lo ricordavano intento a mettere le fasce militari e rassicurarle “Stavota èi doma in crèp e ra foma finija!” (questa volta diamo una spallata e la facciamo finita). Purtroppo dalla Russia non tornò. La nonna, ogni volta che sapeva di qualcuno che tornava dalla Russia mandava la nuora a informarsi se avessero visto il suo figlio “LINO”, ma questi non avevano notizie né lo avevano visto. Solo un reduce di Cerretto Langhe (Pressenda padre di Elio - informazione del 24 giugno 2017 in occasione della presentazione Memoriale LEQUIO BERRIA) disse di averlo visto su una slitta con entrambi i piedi congelati, poi nell’imperversare del “ripiegamento” non lo vide più.

Caterina  seppur fosse piccolina, aveva tre/quattro anni, rivede la mamma e la nonna che avevano preparato una scatola rossa con dentro del tabacco e delle cartine da inviare al padre che ne aveva fatto richiesta. Nel ’43 , ai primi di Gennaio il pacco non fu consegnato e ritornò al mittente, tuttavia la mamma e la nonna sperarono sempre di vederlo tornare. Quando nel 1945 terminò la guerra e in tutti i paesi delle Langhe i campanili annunciarono la fine con degli scampanare festosi la nonna diceva alla nipotina:< Senti? è finita la guerra, vedrai ritornerà anche il tuo papà>!Non fu così, e la nonna  pur sperando tornasse distrusse tutte le lettere che aveva scritto. Come di tantissimi altri non si ebbero notizie ufficiali e siccome di loro non si recuperò piastrina né altro furono dati per Deceduti il 31 Gennaio 1943. Mio zio Carlo De Fabbri, Reduce Ferito della Russia, quando ero bambina e gli chiedevo se non avesse visto mio papà, mi accarezzava la testa e mi diceva con un sorriso” quand èt sarai pi granda èt cont!” (quando sarai più alta ti racconto!), ma anche da più grande non riuscì a raccontarmi e andò avanti con i suoi ricordi pesanti!

RICORDO DI CATERINA

CAVALLOTTO PAOLO DI CARLO CERRETTO LANGHE (CN/I) il 11/05/1902

Civile

Luogo di morte: CERRETTO LANGHE (CN/I) il 01/08/1944

 

<Paolo abitava e lavorava a Torino alla F.I.A.T DI Via Valperga. Nel periodo della guerra a causa dei bombardamenti lasciò Torino e tornò nella casa paterna proprio vicino a noi. Ricordo che all’arrivo dei nazifascisti a Pedaggera lui con mio nonno ed altri uomini giovani ed adulti scapparono per andare a nascondersi. Fecero pochi metri e incontrarono una pattuglia che con i fucili spianati intimò loro di fermarsi. Paolo alzò le mani e spiegava che non era un ribelle ma un milite da distanza ravvicinata fece partire un colpo che lo prese al petto e gli trapassò un polmone. Fu subito trasportato in casa ma dopo un’ora morì. Questo accadde sotto i miei occhi e mi ha sempre turbato.

 

 

 

 

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