CAVALOTTO DEFABBRI CATERINA
“Madrina degli Alpini di Cerretto Langhe”
ricorda il padre
CAVALLOTTO ORESTE “Lino” di Mascarello Caterina Maggiorina e di Luigi
CERRETTO DELLE LANGHE 29/6/1910
Cuneense 4° Rgt Artiglieria
Data di Decesso: URSS 31/1/1943
Luogo Decesso: Sconosciuto
Luogo Sepoltura: Sconosciuto
La famiglia di Oreste abitava in località Langhe proprio sotto alla
Pedaggera di Cerretto Langhe dove c'era l'Osteria di Filomena e il forno
di Giolino. Il piccolo orto e il campo coltivato a grano non bastava a
sfamare la famiglia, così la mamma faceva un po' di sarta e produceva qualche
“toma” da vendere al mercato di Serravalle Langhe, il nonno era del 1880, per
cui non era stato chiamato alla grande guerra. Faceva il manovale, ma a quei
tempi preferivano assumere un ragazzino da sèrvitó Tocao o vaché. (manovale
per guidare i buoi e “ciadlé èr bestie”(accudire gli animali)
La figlia Caterina racconta che, il papà, dopo la campagna di Albania rientrò a casa nel ’38 e si sposò, nel 1940 nacque lei. Prima di partire per la Russia venne a casa in Licenza e ricorda: < Camminavo appena, avrò avuto due anni e mezzo, ricordo che era andato a caccia e staccò due piume colorate dal fagiano appena preso, e me le mise in mano, poi partì e non lo vidi più. Da allora collego sempre il suo volto ai colori delle piume di fagiano!>Dai racconti della mamma e della nonna rammenta che dicevano di averlo sempre visto, ogni volta che veniva richiamato, fiducioso che sarebbe finita presto. Lo ricordavano intento a mettere le fasce militari e rassicurarle “Stavota èi doma in crèp e ra foma finija!” (questa volta diamo una spallata e la facciamo finita). Purtroppo dalla Russia non tornò. La nonna, ogni volta che sapeva di qualcuno che tornava dalla Russia mandava la nuora a informarsi se avessero visto il suo figlio “LINO”, ma questi non avevano notizie né lo avevano visto. Solo un reduce di Cerretto Langhe (Pressenda padre di Elio - informazione del 24 giugno 2017 in occasione della presentazione Memoriale LEQUIO BERRIA) disse di averlo visto su una slitta con entrambi i piedi congelati, poi nell’imperversare del “ripiegamento” non lo vide più.
Caterina seppur fosse piccolina, aveva tre/quattro anni,
rivede la mamma e la nonna che avevano preparato una scatola rossa con dentro
del tabacco e delle cartine da inviare al padre che ne aveva fatto richiesta.
Nel ’43 , ai primi di Gennaio il pacco non fu consegnato e ritornò al mittente,
tuttavia la mamma e la nonna sperarono sempre di vederlo tornare. Quando nel
1945 terminò la guerra e in tutti i paesi delle Langhe i campanili annunciarono
la fine con degli scampanare festosi la nonna diceva alla nipotina:< Senti?
è finita la guerra, vedrai ritornerà anche il tuo papà>!Non fu così, e la
nonna pur sperando tornasse distrusse
tutte le lettere che aveva scritto. Come di tantissimi altri non si ebbero
notizie ufficiali e siccome di loro non si recuperò piastrina né altro furono
dati per Deceduti il 31 Gennaio 1943.
RICORDO DI CATERINA
CAVALLOTTO PAOLO DI CARLO CERRETTO LANGHE
(CN/I) il 11/05/1902
Civile
Luogo di morte: CERRETTO LANGHE (CN/I) il
01/08/1944
<Paolo abitava e
lavorava a Torino alla F.I.A.T DI Via Valperga. Nel periodo della guerra a
causa dei bombardamenti lasciò Torino e tornò nella casa paterna proprio vicino
a noi. Ricordo che all’arrivo dei nazifascisti a Pedaggera lui con mio nonno ed
altri uomini giovani ed adulti scapparono per andare a nascondersi. Fecero
pochi metri e incontrarono una pattuglia che con i fucili spianati intimò loro
di fermarsi. Paolo alzò le mani e spiegava che non era un ribelle ma un milite
da distanza ravvicinata fece partire un colpo che lo prese al petto e gli
trapassò un polmone. Fu subito trasportato in casa ma dopo un’ora morì. Questo
accadde sotto i miei occhi e mi ha sempre turbato.
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