MORAGLIO MAGGIORINO BOSIA 23 05 1914
SOLDATO FANTERIA 43 RGT FTR
DECEDUTO 17 09 1944
SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO
(GERMANIA)
PRIMA SEPOLTURA A WERNECK
GEMEINDEFRIEDHOF
Io
nacqui nel 1938 e di mio padre del 1914
e richiamato in guerra non ho ricordi. Mia madre mi raccontò che
papà venne a casa in licenza nel 1940.
Mi fece tantissime coccole. Mamma disse che pur piccolino mentre lui si
rivestiva con la divisa, poiché aveva terminato la Licenza e doveva rientrare,
Io presi “puntel” legno che si metteva alla porta la sera, affinchè non
entrassero i cani, e lo sistemai alla porta perché non volevo che andasse via.
Quasi sapessi che non sarebbe più tornato! Al sentire questo racconto mi
sovviene che nel mettere il puntello mi girai e vidi una persona altissima.
Questo è l’unico ricordo che ho di mio papà. Collegato a questo ricordo ne ho
un altro. Mamma mi aveva cambiato per l’occasione dell’arrivo di papà ed io mi
sporcai con l’acqua contenuta nella pietra concava per le galline. Mi sorge
così un altro flasc di un gesto di papà che mi afferra e mi consegna a mamma
affinchè mi cambi.
Papà
era in guerra durante la Campagna Greco albanese e venendo a casa in licenza a
Fiume fu preso prigioniero dai nazisti e deportato in campo di prigionia di Werneck
Dulag Luft Francoforte Distretto Militare IX
Noi ricevemmo notizie della sua morte tramite una lettera che un infermiere , anche lui prigioniero di Firenze scrisse a fine guerra al Sindaco di Castino.
Nella lettera Vittoriano Mirabella chiariva come avvenne la morte di papà. Si ammalò di Malaria e Tifo e si aggravò in pochi giorni. L’infermiere segnalò al Colonnello comandante del campo che era necessario ricoverare mio padre presso l’Ospedale più grande per essere curato, ma questi tardò a dare il consenso e dopo due giorni mio padre morì.
Nel
1969/70 andai alla Stipel e cercai numero telefonico di Mirabella e trovai che
dopo venticinque anni all’indirizzo vi era una fabbrica. Allora cercai sulla
guida più recente e trovai il numero giusto. Telefonai e mi rispose una ragazza
che alla mia richiesta mi disse: “ l’è il mì babbo!”. Andai ad incontrarlo e mi
ribadì quanto aveva scritto nella lettera.
Fu sepolto dapprima nel Cimitero del Campo, poi a fine guerra venne traslato nel Cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno. Cercammo a lungo quella tomba del Campo di Werneck, ma il Cimitero era stato smantellato. Quando grazie a Laura Manzi sapemmo che la Tomba era stata localizzata nel Cimitero di Francoforte, mi procurai la cartina del cippo e con mia moglie e i figli Silvia e Claudio ci recammo in Germania e finalmente ponemmo un fiore sulla sua tomba
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