lunedì 8 gennaio 2024

FERRO TERESIO NEIVE 1911

 


https://youtu.be/uy_LjV3OVBs  Consiglio ai giovani.             

https://youtu.be/FnRHOOF5ghk     

  Il primo consiglio che vorrei dare ai  ragazzi è di opporsi sempre con tutte le loro forze e con ogni mezzo alle guerre.

Io partecipai a 11 Campagne di guerra e posso dire che ho patito fame, freddo e di tutto.

Mi ribellai sempre alla guerra. Fui disertore parecchie volte. Nell’ultima guerra certo, avevo già sulle spalle 10 anni di soldato ma quando fui richiamato per partire per la Russia andai a Borgo San Dalmazzo e mi nascosi in un Dopolavoro, finchè le tradotte non partirono tutte. Quando rientrai in caserma fui Denunciato e passai tanti guai.

Anche da contadino mi ribellai sempre ai soprusi e con metodi pacifici lottai e cercai di coinvolgere i miei compaesani.

Alla domanda: <Se dovesse effettuare quanto ha fatto nella sua vita lo rifarebbe?>

Teresio rispose: Se lo rifarei? Farei di peggio, di più!

L’amico GIOVANNI NEGRO , PROMOTORE DELL’INTERVISTA GLI DISSE:< All’amico Teresio, RIBELLE DI SEMPRE diciamo semplicemente GRAZIE! >                         

FERRO TERESIO 1911 NEIVE

Nel 1931 fui chiamato alle armi per il servizio di leva e feci due anni di soldato, nel 1935 e 36 fui inviato in Africa. Nel 1939 fui richiamato per la guerra con la Francia e rimasi nel 1940/41/42/43 fino all’otto Settembre. Poi operai come Partigiano, un po’ ero a casa poi scappavo in alta Langa oppure andavo oltre il Tanaro nei Roeri.



    https://youtu.be/3LQOi9dVYjU                                                                                                             

MEZZADRIA

FERRO TERESIO spiegò alle ragazze e ai ragazzi della Scuola Montale quale fosse la situazione socio-economica degli anni 1950/60 nelle campagne di Neive Mango e paesi limitrofi.

Esisteva ancora molta “mezzadria” (Contratto agrario in base al quale un proprietario o affittuario terriero assegna al socio-colono un podere idoneo alla produzione agricola, già dotato di abitazione per la residenza stabile del coltivatore (ricevente) e della sua famiglia, di necessità proporzionata alla misura del suolo da coltivare; il colono si impegna a lavorarlo e partecipa con i familiari alle spese di gestione e agli utili nella misura del 50%.)

Purtroppo al cinquanta per cento pattuito il contadino doveva fornire al proprietario anche il cappone, i primi polli, le uova, rendendo molto povera la rendita del lavoratore. Eppure i contadini non si lamentavano e rimanevano sottomessi. 

 https://youtu.be/8zF6qyTFHO4                   

Teresio raccontò anche che esisteva un’altra forma di ingiustizia che danneggiava i contadini e le proprie famiglie. Erano molti i contadini che producevano vino rosso e lo vendevano ai Ristoratori e Albergatori Delle pianure del cuneese e del torinese, ma il prodotto era “caricato” di una tassa “daziale” di 27 Lire al litro che chiaramente gli acquirenti si facevano rimborsare dai venditori. Questi erano in grande difficoltà, poiché non riuscivano neppure a coprire le spese di produzione del vino, e così si riuscì a convincerli ad effettuare richiesta dell’abolizione del Dazio sul vino e alla richiesta di introdurre anche per loro la mutua e la pensione.





Nel 1954/55/e 56 furono effettuate Manifestazioni per queste richieste che portarono nel 1957, quando era pronta una grande Manifestazione, alla concessione delle richieste: Abolizione della tassa del Dazio, e l’attribuzione della Pensione e della mutua ai contadini.

Le Manifestazioni di protesta, afferma Ferro, furono fondamentali per convincere i politici che era il tempo di concedere giustizia sociale anche ai contadini, certamente furono momenti difficili e faticosi, soprattutto perché  Giolitti politico cuneese tentennava a “far la voce grossa” e disse a Teresio: “Ferro ricordati che con operazioni di forza (manifestazioni “Passeggiate”) avrai tutti contro!” quasi per invitarlo a desistere da quelle forme di lotta. Teresio ricorda anche che ebbero contro anche i “ preti”, i quali a Bricco di Neive a Mango e in altri posti sono scesi in strada per impedire ai contadini di prendere parte alle “passeggiate” che sembravano “derisioni” nei loro confronti ( i Benefici parrocchiali erano i maggiori proprietari a cui andava bene di mantenere sottomessi e sottopagati i contadini!!).

 Teresio, orgoglioso, afferma che nonostante vi fosse molta opposizione lui e altri riuscirono a effettuare le Proteste e ad ottenere quanto richiesto.

Fu un grande sacrificio poiché Teresio ricorda di essere stato sottoposto a controlli incredibili: per otto giorni fu tenuto ad andare in Caserma dei Carabinieri alle otto in punto a dichiarare quale sarebbe stata e dove si sarebbe tenuta la “manifestazione” Questo era chiaramente un modo per metterlo in difficoltà e convincerlo a desistere, ma lui non mollò anche perché sapeva di essere ben visto dai contadini, che andavano capendo che era l’ora di farsi sentire e di richiedere giusti supporti sociali al loro lavoro.

Teresio rammenta che lui insistette nell’intento dichiarando sempre che si voleva effettuare una”DIMOSTRAZIONE PROCEDENDO CON I CARRI AI TRE KM. ALL’ORA E RIMANENDO SULLA PROPRIA DESTRA E DISTANTI TRE METRI UN CARRO DALL’ALTRO” In questo modo , per tre anni consecutivi si formò questa lunga colonna di carri trainati dalle mucche che procedeva verso Castagnole Lanze e che permetteva girando la direzione per tornare verso Neive di dare atto a un vero e proprio BLOCCO STRADALE di ben quattro ore che creava disagio per la circolazione. <Fu una “battaglia” pacifica da parte nostra- afferma Teresio- ostacolata in tutti i modi anche con bombe fumogene. Ne lanciarono tre per impaurirci al bivio per Mango, ma non riuscirono nell’intento!> Dal cortile di Gallo erano schierati duecento poliziotti pronti a intervenire. Molti “contadini più benestanti” non parteciparono alla Manifestazione, forse perché temevano di mettersi contro ai “prelati” e per paura di essere considerati dei rivoltosi. Ancora , dice soddisfatto Teresio: < fu dura, perché ricordo che una volta ci fecero seguire dai camion della polizia per impaurirci e controllarci, ma noi accorti a non trasgredire le leggi usammo gli altoparlanti entro gli orari consentiti, e un’altra volta avendo avuto in prestito una “auto campagnola “ fuggimmo per stradine impervie seminandoli!> Anno dopo anno riuscirono ad organizzarsi sempre meglio, finchè nel 1957, quando si era pronti  ad effettuare un’enorme manifestazione, furono approvate le normative richieste.





 Da “L’ultima Passeggiata in Langa” LOTTE E MEMORIE DI LANGA Gino Borgna ed.Araba Fenice

Alla vigilia del 14 Aprile 1957, sulle colline di Neive e dei paesi vicini:

Treiso,TrezzoTinella,Neviglie,Mango,Camo,Valdivilla,Barbaresco sono stati accesi i falò dalle ore 21 fino a mezzanotte.Era una sera di luna piena…..in alcune Località si sono svolte delle veglie, dove si è consumata la tradizionale bagna cauda e altre pietanze caratteristiche della zona…………………………………

La Domenica 14 Aprile, al mattino, i compagni sono stati nelle frazioni e nelle località, per collaborare con i contadini ed addobbare e preparare adeguatamente i carri e i buoi. L’impegno era di pranzare verso mezzogiorno e all’una e mezza di trovarsi ai posti di partenza sulle aie delle cascine. Tutto funzionava molto bene, l’atmosfera era entusiasmante.

……Prunotto precisa:siamo stati puntuali e questa volta i contadini sono stati loro i primi a tirare i buoi sulle strade”

………Mi sono portato a Neive Stazione- prima del passaggio a livello; qui era arrivata la colonna dei carri da Bricco, con alla testa Amilcare Giachino, che aveva raccolto quella proveniente da Camo e Valdivilla. Erano presenti in questa località:Agostino Penna, Mila Montalenti e Dado Toselli, con le varie delegazioni.

Tra gli altri, si notavano:

 l’On.GIOLITTI,L’On.ROMITA,IL Sen.BOSIA, E ALTRI PARLAMENTARI:BIANCANI,ZONTA,PELLEGRINO,CIPELLINI,LINGUA,CERRATO,SERAFINI,LILIANA ZONTA,SCHIAPARELLI, CINANNI,ARNALDO RIVERA (ARNO),RENATORATTI,BARTOLO MASCARELLO, GIACOMO ODDERO,PAOLO FARINETTI, BOERI, TORRENGO, ROBERTO FRAU,CHIAMPO E MOLTI ALTRI……

Sono andato al bivio di Santa Maria del Piano dove era giunta la colonna proveniente da S. Ambrogio di Mango che , passando da Rio STARDA, si era unita ai carri che avevano alla testa FERRO TERESIO…………………

ERANO ORMAI LE 14,50 E SONO SUBITO ANDATO AL Bivio di Pallareto, dove ho potuto vedere le colonne provenienti da Castagnole e Coazzolo, guidate dal Prof. CLEMENTE VIOLARDO E da GIOVANNI NEGRO, dalla parte bassa del Bricco di Neive con alla testa GIOVANNI MANERA e MARIO PERRONE, dalle località vicine a Pallareto con MARIO LANZO, GIANNI DEMATTEIS E FRANCO VIARA.........................

 


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