ROMUALDO BORGNA di Albaretto Torre 1927 EX SINDACO per 15
anni. Testimone della Memoria
Mamma Zandrino Annunziata 1898
papà Giovanni del 1896 combattente
della Grande Guerra '15/18
fratello Domenico 1911 Tenente dei
bersaglieri per 6 anni in guerra sui vari fronti,
Pichetta Celsin 1920 Reduce di
Russia Medaglia d'argento al Valore Militare
Venivano messe anche uomini di
guardia, anziani.Questi avevano il compito di avvisarci quando erano in arrivo
nel paese.
LE SPIE
Occorreva anche stare attenti alle spie. Una volta ero
nella stalla con mio padre e non feci in tempo a nascondermi. I tedeschi mi presero e volevano portarmi in
Germania a Dresda. Mio padre Giovanni, che aveva fatto la guerra del 1915, si
inginocchiò e li implorò di lasciarmi poiché avevo solo 16 anni e un altro
figlio Domenico che era in guerra da cinque anni. Anche grazie ad un milite
Romano che parlava il tedesco mi liberarono. Io seppi che a denunciarmi era
stato un fascista del paese e avrei voluto ucciderlo, ma mio padre saggiamente
mi fece desistere.
RASTRELLATO AD ALBA
Un’ altra volta, dopo che i
fascisti avevano ripreso Alba, era un sabato ed arrivarono inazifascisti.Accerchiarono
Piazza Savona e ci presero, una ventina, io riuscii a dileguarmi raggiungendo l’Ospedale.
Un mio amico, già caricato sul treno, riuscì a saltare dal vagone prima di
arrivare a Santa Vittoria.
LA BATTAGLIA DI ALBARETTO
TORRE
Una domenica del 1944, i
nazifascisti arrivarono da Sinio . Ci fu un’intensa sparatoria, ma i Partigiani
ebbero la meglio, li fermarono a Sant’Antonino e li costrinsero a ritirarsi.
MI SPARARONO DA CERRETTA
Il 14 o 15 di febbraio 1944,
ero nella vigna. Stavo scavando per piantare una vite. Ad un certo punto sentii
una raffica di mitraglia e un proiettile mi passò a non più di 15 centimetri
dall’orecchio, ne sentii il sibilo. Mi gettai a terra e vidi che avevano
sparato dalla collina della Cerretta. Erano nazifascisti che sparavano con una
mitragliatrice pesante trainata dagli uomini. Se mi avessero ferito sarei morto
dissanguato, poiché ero da solo e distante da casa.
LE ARMI DEI PARTIGIANI
Nel 1944, i Partigiani vennero
a nascondere molte armi, forse ricevute da qualche lancio alleato. Vennero di
notte nel nostro cortile e le nascosero sotto una catasta di fascine. Al
mattino, mio padre le trovò e subito disse che occorreva farle sparire al più
presto, poiché se fossero arrivati i nazifascisti , avrebbero bruciato la casa.
Io e il mezzadro le andammo a sotterrare in un terreno dove si faceva l’orto,
poi avvisammo un Capo Partigiano del gruppo dei Garibaldini che di nome di
Battaglia era “TI VEDO” e le andarono a
prelevare.
PESENTI ANTONIO
09/11/1921 COVO (BERGAMO)
STUDENTE
CORPO AUTOMOBILISTICO SERGENTE
MAG.
Nome di battaglia
PARTIGIANO “TI VEDO”
GL Dal 11/09/1943 Al 30/11/1943
PARTIGIANO Dal 11/09/1943 Al 17/02/1944
Seconda formazione 48°
BRG GAR + 48° BRG GAR Dal 01/12/1943 Al 20/09/1944
Terza formazione 99°
BRG GAR Dal 21/09/1944 Al 07/06/1945
COMANDANTE DIST Dal 01/01/1945 Al 07/06/1945
Ferito a BOSIO Provincia ALESSANDRIA 11/1944
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