mercoledì 27 settembre 2023

 

ROMUALDO BORGNA  di Albaretto Torre 1927 EX SINDACO per 15 anni. Testimone della Memoria


 


Mamma Zandrino Annunziata 1898

papà Giovanni del 1896 combattente della Grande Guerra '15/18

fratello Domenico 1911 Tenente dei bersaglieri per 6 anni in guerra sui vari fronti,

Pichetta Celsin 1920 Reduce di Russia Medaglia d'argento al Valore Militare



 RICORDI DELLA GUERRA

 In tempo di guerra ad Albaretto Torre si stanziarono i Partigiani badogliani e anche i garibaldini. Quando i nazifascisti iniziarono i “rastrellamenti”, i giovani di leva ed anch’io (poichè per l'età ero già grande) costruimmo all’interno della nostra grande casa, dei nascondigli. Erano Crotin e trincee che poi venivano coperti con fascine, legna o letame.

Venivano messe anche uomini di guardia, anziani.Questi avevano il compito di avvisarci quando erano in arrivo nel paese.

LE SPIE

Occorreva  anche stare attenti alle spie. Una volta ero nella stalla con mio padre e non feci in tempo a nascondermi.  I tedeschi mi presero e volevano portarmi in Germania a Dresda. Mio padre Giovanni, che aveva fatto la guerra del 1915, si inginocchiò e li implorò di lasciarmi poiché avevo solo 16 anni e un altro figlio Domenico che era in guerra da cinque anni. Anche grazie ad un milite Romano che parlava il tedesco mi liberarono. Io seppi che a denunciarmi era stato un fascista del paese e avrei voluto ucciderlo, ma mio padre saggiamente mi fece desistere.



RASTRELLATO AD ALBA

Un’ altra volta, dopo che i fascisti avevano ripreso Alba, era un sabato ed arrivarono inazifascisti.Accerchiarono Piazza Savona e ci presero, una ventina, io riuscii a dileguarmi raggiungendo l’Ospedale. Un mio amico, già caricato sul treno, riuscì a saltare dal vagone prima di arrivare a Santa Vittoria.

LA BATTAGLIA DI ALBARETTO TORRE

Una domenica del 1944, i nazifascisti arrivarono da Sinio . Ci fu un’intensa sparatoria, ma i Partigiani ebbero la meglio, li fermarono a Sant’Antonino e li costrinsero a ritirarsi.

MI SPARARONO DA CERRETTA

Il 14 o 15 di febbraio 1944, ero nella vigna. Stavo scavando per piantare una vite. Ad un certo punto sentii una raffica di mitraglia e un proiettile mi passò a non più di 15 centimetri dall’orecchio, ne sentii il sibilo. Mi gettai a terra e vidi che avevano sparato dalla collina della Cerretta. Erano nazifascisti che sparavano con una mitragliatrice pesante trainata dagli uomini. Se mi avessero ferito sarei morto dissanguato, poiché ero da solo e distante da casa.

LE ARMI DEI PARTIGIANI

Nel 1944, i Partigiani vennero a nascondere molte armi, forse ricevute da qualche lancio alleato. Vennero di notte nel nostro cortile e le nascosero sotto una catasta di fascine. Al mattino, mio padre le trovò e subito disse che occorreva farle sparire al più presto, poiché se fossero arrivati i nazifascisti , avrebbero bruciato la casa. Io e il mezzadro le andammo a sotterrare in un terreno dove si faceva l’orto, poi avvisammo un Capo Partigiano del gruppo dei Garibaldini che di nome di Battaglia era “TI VEDO”  e le andarono a prelevare.

 

PESENTI ANTONIO  09/11/1921  COVO (BERGAMO)

STUDENTE 

CORPO AUTOMOBILISTICO  SERGENTE MAG. 

Nome di battaglia 

PARTIGIANO “TI VEDO”  

GL Dal 11/09/1943 Al 30/11/1943

PARTIGIANO Dal 11/09/1943 Al 17/02/1944

Seconda formazione 48° BRG GAR + 48° BRG GAR Dal 01/12/1943 Al 20/09/1944

Terza formazione 99° BRG GAR Dal 21/09/1944 Al 07/06/1945

COMANDANTE DIST Dal 01/01/1945 Al 07/06/1945

Ferito a BOSIO  Provincia ALESSANDRIA  11/1944

 

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