mercoledì 13 settembre 2023

 

DEBERNARDI CARLA di  Rossi Maria 1895 di Magliano Alpi e CARLO del 1890

 








La mamma, da ragazza, fu al servizio dalla famiglia Bonardi di Alba e raccontava che andava ad effettuare la spesa con il calesse!

Papà Carlo fu un “Ventirin” Trovatello di Torino adottato da una famiglia di Corso Piave di Alba. La famiglia che lo aveva abbandonato, venne ad Alba con l’intezione di riprenderlo, ma lui non volle neppure vederli e rimase con i genitori adottivi. Partecipò alla Guerra del 1915 /18 .

Si abitava nei pressi di Strada Cauda, detta così poiché vi erano molte famiglie tutte col nome”Cauda”. A quei tempi due anziani proprietari dei terreni che ora sono occupati da case e palazzi furono miei padrini e madrina del Battesimo.

Mamma Maria  e papà Carlo ebbero 5 figli e quando io, la più piccola avevo 5 anni e il più grande ne aveva dieci , non avendo parenti a cui far visita, la domenica ci portavano in visita al Cimitero di Alba.

AD AIUTARE UNA MADRE

Quando ebbi dieci anni, andai ad aiutare una madre il cui marito era in guerra e vi rimase per sette anni. Questa mamma aveva due figli piccoli e tanto lavoro nella stalla ed in campagna. Come compenso la mamma otteneva qualche chilo di grano per la farina per il pane. La mia famiglia aveva solo il pane della “Tessera” che  ..faceva schifo e ce ne davano 50 grammi a testa e non 55!

DURANTE LA GUERRA

https://youtu.be/tJ4wH6cn6uY

Il periodo della guerra fu veramente terribile. Nella mia famiglia si faceva la fame e si cercava di arrangiarsi acquistando qualcosa “de sfreuz!” alla borsa nera, ma pane e carne avevano prezzi che solo qualcuno poteva permettersi.

PERQUISITA A DIECI ANNI

https://youtu.be/fybFZ6kZIC8  

Una volta, quando andavo ad imparare a cucire da mia madrina che abitava in Alba in Via Pertinace, fui mandata ad acquistare della carne “ de sfreuz” e quando fui dal ponte della ferrovia fui fermata e perquisita dai nazifascisti. Fu un’esperienza che mi fa ancora rabbrividire: una ragazzina di 10 anni ”toccata” da un militare.

Quando vi furono i bombardamenti, con la madrina si andava a ripararci nelle cantine del vecchio stabile che era di fronte alla Chiesa di San Damiano. Al suono dell’allarme fuggivamo tutti a rifugiarci là sotto ma io ero terrorizzata e preferivo stare all’aperto.

I MIEI LAVORI DA RAGAZZINA

Per aiutare la famiglia, dopo un po’ di anni dalla madrina ad imparare il mestiere di sarta, poiché seppi che prima di avere un piccolo stipendio avrei dovuto effettuare nove anni di apprendistato gratis, trovai lavoro da un artigiano che produceva pantofole con il panno delle coperte e teli militari. Aveva un laboratorio dietro le carceri di Alba. Poi, per guadagnare qualcosa in più andai a lavorare in un capannone dove preparavano la frutta nelle cassette e la spedivano via ferrovia. Avevo il compito di portare le cassette quando erano piene!

La STORIA DELLA FAMIGLIA CAZZULLO

Un altro triste ricordo della guerra è l’uccisione del papà di una mia amica con la quale lavorai alla Ferrero. Il papà Baldino, in quel 15 Aprile 1945 uscì di casa poiché aveva sentito sparare e fu colpito a morte.

CAZZULLO LUIGI BALDINO DI Pietro DOGLIANI (CN/I) il 12/09/1904

Contadino ALBA (CN/I) il 15/04/1945

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