GARELLI
RICCARDO CARMAGNOLA (TO) 26/10/1924
STUDENTE
PARTIGIANO DICH
2° LANGHE Dal 10/07/1944 Al 05/03/1945
12° BRA Dal 15/03/1945 Al 07/06/1945
Mio padre Giorgio (1889 1978) fu il figlio più piccolo degli otto
di Maria Dho di Roccaforte Mondovì e di Garelli Sebastiano di Villanova
Mondovì, si laureò in Farmacia nell’Anno Accademico 1911 /12 con il Preside
Icilio Guareschi. Nonno Bastian era del 1830 e andò avanti nel 1897, quando mio
padre aveva appena sette anni. La nonna, andò avanti nel 1913. La mia mamma era
Angiola Maria Fulcheri.
PRESI POSIZIONE
Nel 1940,
quando l’Italia entrò in guerra compresi che occorreva prendere posizione.
Avevo già vissuto il periodo fascista dove bene o male bisognava sottostare a
delle regole e la mia idea sarebbe stata di “neutralità”. Della Germania a quei
tempi non si sapeva nulla, si seppe troppo tardi!
Qui si
partecipava, anche se a malincuore, alle attività tipo le esercitazioni del
“Sabato fascista”, ed io fui nominato caposquadra di un drappello! Ricordo che
facevo marciare i ragazzini del mio gruppo e poi li portavo in campagna su una
collinetta e li lasciavo giocare, ma facendo attenzione che non arrivasse il
segretario politico, poiché in tal caso saremmo scattati per dimostrare che ci
esercitavamo!
Ero
studente a Torino ed ero stato fortunato ad avere l’incarico di Caposquadra qui
a Canale, altrimenti avrei dovuto partecipare ai “sabato fascista” presso il
Guf di Torino e sarebbe stato scomodo.
OTTO SETTEMBRE 1943
Quando ci fu l’Armistizio e si formarono i primi gruppi
partigiani, si dovette decidere. Io ebbi indicazioni da un mio cugino, Garelli
Mario del 1910 che divenne farmacista di Cortemilia(ricordo che si dilettava a
scrivere poesie in piemontese!) (di Antonio 1913 di Lesegno CADUTO a Frabosa il
19 7 1944). Lui era amico di “Mauri” e mi disse che aveva aderito al gruppo di
Partigiani formato appunto da Martini. Quindi io fui informato sull’attività
partigiana che stava iniziando, e quando anche qui, grazie al Veterinario
SANDRI GIOVANNI 29/10/1920
MONTEU ROERO (CUNEO)
GUARDIA
ALLA FRONTIERA 3°Reparto RGT GAF SCIATORI
PARTIGIANO
BRANCA 12° DIV BRA
che aveva preso contatti con
MORA ANNIBALE Partigiano “Don”18/08/1917
TORINO
Nome
di battaglia DON PARTIGIANO
Dal 14/09/1943 Al 07/06/1945
COMANDANTE
BRG Dal 01/03/1945 Al 07/06/1945
, si formò il gruppo , e con
altri tre di Canale ci aggregammo alla 48° GL. In un primo tempo, non essendo
ancora di Leva, attendemmo, ma quando ci arrivò la “cartolina Precetto” ci
recammo fino a Mondovì al Distretto, ci fermammo davanti e…. non ci presentammo!.
Ci recammo a Villanova Mondovì alla cascina del nonno e rimanemmo nascosti un
po’ di tempo, poi tornammo a Canale e ci aggregammo ai “ribelli”. Eravamo una
trentina e ci sistemammo al Brich TORNIOLA presso Montà D’Alba.
AL BRICH TORNIOLA
Il sito del Brich TORNIOLA che avevamo scelto come
rifugio, si rivelò adatto e sicuro. Non avemmo mai incursioni nè
rastrellamenti, nonostante tutti sapessero che eravamo rifugiati in quel luogo.
Noi, agli ordini del Comandante Don e del
Vice Comandante
SPERONE BATTISTA 04/10/1919
CANALE
Professione INSEGNANTE
ESERCITO FANTERIA Reparto 112°
RGT FANTERIA MOTORIZZATA 62°
Grado
conseguito TENENTE
Nome
di battaglia “TELL” PARTIGIANO 12° DIV BRA
Come
gruppo eravamo proprio male armati. Avevamo dei “Moschetti” e due mitragliatori
con piedini e quindi non eravamo attrezzati per effettuare scontri. Ricevemmo
due “sten”, e fummo incaricati di “sabotare” la linea ferroviaria Asti-Chivasso.
Avevamo preparato delle “bombe” con del “plastico” che ci avevano fornito e
mediante le “micce” “nera”(lenta) e “gialla” (veloce) le facevamo esplodere
danneggiando i binari.
Mantenemmo sempre buoni rapporti con i contadini della zona e mai
mettemmo a rischio la sicurezza degli abitanti con attacchi sconsiderati, e
nemmeno ci impossessammo di animali da trasporto o per mangiare. Ci rendevamo conto che non eravamo
sufficientemente equipaggiati per attaccare. Infatti ci limitammo a sabotare la
linea Asti Chivasso Torino o ad andare a effettuare dei colpi di mano con i
colleghi della Il LANGHE. Consapevoli dei limiti che avevamo come armi, quando
ci chiamavano sulle colline di Neive di Barbaresco o Treiso, non passavamo per
Alba, presidiata dai “repubblichini” ma scendevamo a Baraccone e con il traghetto
del “porto di Neive” attraversavamo il Tanaro.
SEMPRE AIUTATI
Quando vennero i tedeschi a Canale, ricordo che una volta mi trovai
a casa. Ero nelle camere sopra la Farmacia e mi avvisarono che i nazifascisti
controllavano in paese. Due anziane donne mi fecero salire nella soffitta e vi
rimasi per due giorni finchè non se ne andarono. A quel punto, con cautela,
uscii dal nascondiglio e raggiunsi i compagni al TORNIOLA.
INCARICATO MEDICO DEL 48 Gruppo DIV.BRA
Nel gruppo aiutavo a preparare le bombe per i sabotaggi e
fungevo da medico. Vi fu un’ emergenza “scabbia” e dovetti venire alla
Farmacia a preparare l’unguento. Si mischiava il preparato nel mortaio e lo si
metteva in un barattolo di vetro. Ricordo che a fine guerra ricevemmo un
attestato di ringraziamento per il contributo di collaborazione fornito come
Farmacia. Anche il gruppo di Montà comandato dal Partigiano “Edo” usufruì delle
mie cure mediche, poichè le condizioni igienico sanitarie procuravano sovente
problematiche e io se potevo accorrevo a curare i malati portando rimedi
o medicinali, se li avevamo!
Quando poi le problematiche si fecero più serie, Poli (Piero Balbo)
ci consigliò di unirci ad una Brigata più vicino, e ci unimmo alla “Bra”.
Noi Garelli eravamo in ottimi rapporti anche con i
Partigiani “Garibaldini” di Cattaneo “Gino” di Cisterna
CATTANEO
GINO 25/12/1921 COLLEGNO
AVIERE
GINO PARTIGIANO
CDO
DIV.RENZO CATTANEO
Dal 10/03/1944 Al 08/05/1945
COMANDANTE
DIV Dal 01/01/1945 Al 08/05/1945, a cui uccisero il fratello “Renzo Partigiano
“Falco”
CATTANEO RENZO 24/08/1927
COLLEGNO (TORINO) –
FALCO
CADUTO 45°BRG Dal 11/09/1943 Al 01/05/1944
Grado
conseguito COMANDANTE SQUADRA Dal 10/03/1944 Al 10/06/1944
Caduto
il 27/07/1944 nel Comune di MONCALIERI
CADUTO
IN COMBATTIMENTO
CI UNIMMO ALLA FORMAZIONE “BRA”
La Divisione Bra a cui ci unimmo aveva il Quartier generale a Baldissero e quando si giunse al 22- 23 -24 Aprile 1945 il
Com ICILIO RONCHI DELLA ROCCA (al centro)COMANDANTE ICILIO
RONCHI DELLA ROCCA San
Miniato (Pisa) 23 luglio 1910
Torino il
22 dicembre 1980, ingegnere, ufficiale di carriera.
disse al
Comandante “Don” di postarsi nella direzione Sommariva Bosco , Caramagna,
Racconigi.
Ci
muovemmo in quella direzione e disponemmo un accampamento in zona di Caramagna
da dove potevamo osservare i movimenti di un gruppo di repubblichini “Muti” che
si era sistemato in una scuola. Assistemmo al transito di una “colonna tedesca”
che aveva ancora parecchi “mezzi blindati” e mettemmo in atto il motto: “a
nemico che si ritira : ponti d’oro!” anche perché non eravamo attrezzati per
attaccarli! Fermammo invece, un camion
tedesco che procedeva da solo e che scoprimmo essere carico di soldati
“ucraini”, arruolati forzatamente con le SS tedesche. Questi, all’intimazione
di arrendersi, non se lo fecero ripetere due volte, alzarono le mani e
consegnarono le armi. Erano molto impauriti poiché temevano che noi ci
comportassimo come i tedeschi, ma noi li tenemmo qualche giorno reclusi e poi
li consegnammo al Comando senza far loro nulla di male e anzi li sfamammo
lasciandoli stupiti!
Facemmo
prigioniero anche un capo della Monterosa e lo consegnammo al Maresciallo dei
Carabinieri di Caramagna che ricordo si chiamava Abba.
Malvina Garrone Ronchi Della Rocca
La madre Maria Graglia, nel 43, riuscì a far fuggire alcuni militari italiani da un treno destinato a un campo di concentramento e lei, a 21 anni, decise di entrare nella Resistenza Nella primavera del 44 conobbe Icilio Ronchi Della Rocca, comandante partigiano nella zona di Bra e iniziò l'attività di staffetta partigiana con il nome di battaglia di "Sonia".
TRASFERIMENTO
AL CASTELLO DI RACCONIGI
Il 24 o
25 Aprile ci spostammo verso il castello di Racconigi dove c’era una postazione
di “muti”. Ci sistemammo su una piccola altura che ci permetteva di osservare
il castello e il parco, e notammo che i “muti” erano ancora insediati là! Il
nostro Comandante Don chiese di procurarci una moto, e uno che la sapesse guidare.
Trovata la motocicletta un Partigiano, mio amico di Canale si offrì per l’
azione! Fu applicata ad un’asta una bandiera bianca e andò davanti al Castello
per chiedere che si arrendessero. Questi, come risposta iniziarono ad aprire il
fuoco e lo costrinsero a scappare velocemente.
Ci
preparammo per snidarli il mattino dopo, ma accerchiato il castello, scoprimmo
che se ne erano andati nella notte passando nel parco e andando verso
Carmagnola.
Rimanemmo
per circa un mese nei dintorni del castello ma non potemmo entrare poiché il
Sovrintendente ci intimò di non toccare nulla. Noi rispettammo le consegne e
fummo ben accettati dalla popolazione che fece i festeggiamenti per la
Liberazione insieme a noi. Nel periodo in cui rimanemmo a Racconigi venne la Regina
Maria Josè e il comandante “Don” fece
predisporre il gruppo per rendere onore alla Regina. Furono organizzati dei
turni per scortare la Regina, e un “drappello” schierato si alternava sotto il
porticato del castello sempre pronto a scortarla. Ricordo che una Domenica uscì
per andare alla S. Messa e in quell’occasione ci recammo tutti alla Funzione in
San Giovanni Battista.
Nel
periodo in cui si rimase a Racconigi fummo sistemati in un camerone del vecchio
“manicomio”. Io e altri tre compagni ci pagammo due camere in un’osteria.
La mensa
per noi Partigiani era predisposta dal “Partigiano “Branca” Sandri Giovanni di
Monteu Roero. Era addetto agli acquisti di vettovagliamento che venne a pagare
direttamente il Comandante Iciglio Ronchi della Rocca.
IL MIO AMICO PIETRO CAUDA 1919
Pietro Cauda di Canale del 1919 partecipò alla campagna Greco Albanese e fu preso prigioniero dai tedeschi. Prima fu internato nei campi di lavoro in Germania, in seguito fu inviato in Polonia e ritornò gravemente malato dalla prigionia. Scrisse un libro “Quasi una vita” in cui raccontò la sua vita militare e me ne donò una copia dattiloscritta. Fu pubblicato dalla Pro Loco di Canale.
https://www.calameo.com/books/0041569945308ad20f76b
Si diplomò maestro nel 1939 e nel 1940 frequentò il Corso Allievi
Ufficiali nel 1940. Partecipò come sottotenente di complemento alla II Guerra
mondiale dal 1941 al 1943 in Grecia. Dopo l’8 Settembre fu fatto prigioniero e
internato in un Campo di concentramento in Polonia. Essendo stato uno dei tanti
“ a dire No”, cioè a rifiutare il rimpatrio giurando per la repubblica
fascista, rimase 16 mesi in “prigionia” da dove tornò nel 1945 malato e debilitato.
Nel 1946 si candidò come consigliere comunale di Canale e superando i postumi dell’esperienza di Internato si diede all’attività di Propagandista dell’Azione Cattolica.
Nel 1949 si laureò in Lettere. Nel 1951 fu eletto Sindaco di Canale e ricoprì tale carica per tre mandati fino al 1964. Si impegnò a fondo nell’attività di Amministratore e tuttavia trovò il tempo per propagandare L’Azione Cattolica. L’impegno politico lo assorbì totalmente fino a diventare un esponente della Democrazia Cristiana provinciale. Fu rieletto per parecchi anni fino a diventare membro della G.P.A. e poi del CO.RE.CO. (Comitato regionale di conrollo).
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