RIVETTI ITALO NEIVE 1933
DI BONGIOVANNI MARIA E DI
GIOVANNI 1898 +1944 figli
Luigi”Gino”1923 Giulio 1925 fratello 1930 +33
Italo 1933 Luciana 1936 Anna Maria 1940
NONNI PATERNI FOGLIATI TERESA DETTA”Mairèta” 1869 +12 gennaio 1953 e RIVETTI LUIGI “Vigin” 1870 (FU PIETRO) +13 febbraio 1953
ITALO RIVETTI
RICORDA
Io
aiutavo il nonno e Giulio, e a Settembre ci furono altre incursioni su
Castagnole e Neive che ci preoccuparono molto.
Io e
Giulio ci eravamo recati ad arare un terreno poco distante da casa e sentimmo
arrivare dei bombardieri che sganciarono su Castagnole e poi sul Silo
sventrandolo. Giulio mi disse di correre a casa che lui sarebbe rimasto con la
mucca. Impaurito lo ascoltai ma lo spostamento d’aria mi fece cadere. Mi
rialzai illeso e ripresi a correre. Il giorno seguente tornammo nel campo e
siccome io, da miope, non vedevo, Giulio mi spiegò che vi erano due enormi
buche e solo le mura esterne.
NEIVE 30
MARZO 1945
Quel giorno, io e mia madre partimmo da in Rivetti Soprana per
andare alla “Stassion” Stazione per la funzione del Venerdì Santo. Quando fummo
oltre Rivetti, dove ha la casa ora Renzo, nella strada vedemmo una mantellina
Militare con sopra uno Sten, guardammo intorno ma non c’era nessuno. Mia madre
mi invitò ad aumentare il passo, ci girammo ancora a guardare ma non vedemmo
nessuno.
In Chiesa, Don Bergadano iniziò la Messa, dopo non molto si sentì
un forte rombo di aerei, e si comprese che avrebbero bombardato. Il Parroco
fece andare noi bambini nel locale del campanile, ma non ci stavamo tutti, così
qualcuno, impaurito uscì per andare sotto la galleria ferroviaria, (Come
raccontò Ugo Revello, lui fu tra quelli che volevano ripararsi sotto la
galleria, ma scoprirono che avevano bombardato proprio la ferrovia e il
tunnel.)Terminato il bombardamento io e mia madre uscimmo dalla Chiesa e
nell’attraversare il passaggio a livello sia pur velocemente vedemmo le buche
lasciate dalle bombe e i binari divelti. Con passo svelto ci avviammo verso il
Mulino e la Fornace dove notammo i segni del mitragliamento e di una bomba, non
vedemmo più nè lo sten nè la mantellina. Che fosse un segnale? Non l’abbiamo
mai saputo. Presa la “scursa”scorciatoia tornammo veloci a casa.
NASCOSTI PER TRE GIORNI
Mio fratello Giulio e i
fratelli Sterpone Egidio(Adolfo 1918),Vittore1924,e Armando 1922 si prepararono
un nascondiglio sotto la letamaia
I NAZIFASCISTI a NEIVE 8 Dicembre ‘44
L’8 dicembre 44 i tedeschi si insediarono a Neive e arrivarono
anche qui in Rivetti. Molti giovani di leva o anche più giovani che non si
erano aggregati ai Partigiani, si nascosero . Mio fratello Giulio del 1925, con
tre suoi compagni sfollati con la famiglia da Torino prepararono un
nascondiglio sotto la “concimaia” (liamera), proprio nel cortile qui davanti.
Lasciarono una botola per accedere e la fecero ricoprire con il letame. Il
muretto a secco sotto la concimaia fungeva da “presa d’aria”. quando videro che
la colonna di tedeschi stava arrivando entrarono nel nascondiglio e vi rimasero
per tre lunghi giorni e notti. Il nonno Luigi, temendo venissero anche con i
cani che fiutavano le persone, e fu così, sparse del “ bori, pissinass”(urina e
sterco degli animali) sulle pietre del muro. I nazifascisti chiesero dove
fossero i Partigiani o i giovani di leva, ma le donne e i vecchi dissero di non
capire e comunicarono che il fratello Gino del 1923 era prigioniero in Germania.
Rovistarono in casa e trovarono una scatola di tabacco che permise di chiedere
insistentemente chi utilizzasse tutto quel tabacco. Il nonno fu pronto a dire
che era lui che fumava e un po’ innervosito rispose anche malamente: “ mi
r’euni da fumé na mer...( io devo fumare sterco?! Queste parole servirono a far
cercare da altre parti ma uscendo, il cane partì a fiutare proprio dal muro
della concimaia. Tutti i famigliari temettero il peggio, ma fortunatamente il
cane aveva visto un coniglio e la mamma prontamente aveva urlato: “ tenro ,
c’om massa ‘s conij! (Tienilo che mi uccide il coniglio! Il milite capì e
trattenne il cane.
Rimasero nascosti ancora alcuni giorni, poichè i nazifascisti non
se ne andavano. Il nonno escogitò un sistema per fornire un po’ di cibo a Giulio,Armando,Vittore
ed Egidio. Si fece preparare un sacco col mangiare che nascose sotto paglia e
letame nella carretta e lo trasportò dalla stalla alla concimaia facendolo
scivolare abilmente dalla botola del nascondiglio. Giulio, il fratello,
raccontò che vi furono altri momenti di paura quando qualcuno aveva esigenza di
starnutire o anche solo di scaracchiare o tossire. Si addossavano uno
sull’altro per ridurre il rumore! Nonostante queste precauzioni una volta
temettero di essere scoperti. Dalle feritoie delle pietre videro che un milite
era sceso nel noccioleto a Pissé(urinare) e notarono che quasi avesse sentito
un rumore arrestò il passo per ascoltare meglio, ai quattro si gelò il sangue e
riprese a scorrere quando capirono che svolto il bisogno fisiologico il tedesco
se ne era andato.
IL CAPITANO TEDESCO
Una sera, dopo che i militari nazifascisti ebbero cenato con quanto
aveva cucinato la nonna, si alzarono per uscire, ma un graduato tedesco,
rivolgendosi alla mamma che teneva in braccio la piccola sorella Anna Maria di
quattro anni, con le braccia rivolte le fece capire se poteva avere la bimba.
La mamma titubante e un po’ impaurita gliela porse, lui sotto gli occhi
stupiti di tutti la strinse a sè in una dolce coccola e la riconsegnò. Non fu
detta una parola, ma tutti compresero dal gesto e dagli sguardi che quell’uomo
in Germania aveva dei bimbi di cui aveva una forte nostalgia.
RICORDO
DI BURELLO SETTIMO PARTIGIANO “SET”
Ad
un ballo proprio in casa nostra azzannò una sedia con i denti e la sollevò per
dimostrare la sua forza!
Si
disse che quando lo arrestarono, in segno di sfida avesse urlato :<se avessi
le mani libere vi strapperei il cuore e me lo mangerei!
RICORDO
DI PARTIGIANI
“NELLO”
Stella ‘d rà Rata- “CACCIA” Arossa Dario Canova- “TITO” Marien Giachino -
RIVETTI TERESIO dèr Balochèt, Rivetti Guido, Sterpone Armando, Sterpone Adolfo
Sterpone Lodovico, , DESTEFANIS ANGELO “Oscar”, Dario Scaglione “TARZAN
Nessun commento:
Posta un commento