MARCARINO
GIOVANNI 1912 1954
ALPINO
II Reggimento
CATTURATO
A TRIESTE IL 12 09 43
INTERNATO
ALLO STALAG IIIC
LIBERATO IL 23 MAGGIO 1945
deceduto nel 1954 per malattia contratta in prigionia.
Giovanni
Marcarino nacque nel 1912 a Neviglie in Località Tuninetti da ROSSO Carlotta Costanza
1876 1943 ( di fu Davico Luigia e fu Giacomo di Mango) e da Carlo Filippo 1872
1948 ( della fu Abrigo Cristina e del fu Giovanni)
Il campo rimase in funzione a partire dal giugno
1940 fino al 2 maggio 1945.
In questo luogo furono deportati fino a circa
70.000 prigionieri di guerra di diverse nazionalità, in particolare francesi,
sovietici ed italiani. Alcune migliaia di persone vi hanno trovato la morte a
causa delle pesanti condizioni di vita e dei metodi bestiali a cui vennero
sottoposte da parte dei nazisti.
Dopo il 1945 il campo divenne prigione per i
militari tedeschi. Più recentemente su questa area è stato edificato un
cimitero monumentale.
Giovanni, liberato il 23 maggio 1945 tornò a casa con il fisico molto provato dalle terribili condizioni della prigionia, sposò Anna Vacca (Neta) ed ebbero Carla 1949 e Franco 1953. Le condizioni di salute peggiorarono e andò Avanti lasciando la moglie e i due figli.
ONORE E MEMORIA PER L’ALPINO REDUCE DELLA PRIGIONIA e per la moglie Anna anche lei Andata Avanti che ricordo donna forte e devota ( Priora delle “Umiliate” neivesi e brava corista dell’Arciprete Don Antonio Bergadano)
Giovanni
nato nel 1912 quando mio nonno Pinoto e Nonna Madlinin si sposarono ai Tuninet,
fu probabilmente uno dei più piccoli della borgata. Nel 1918, quando la Grande
Guerra stava per volgere al termine , iniziò la frequenza delle scuole a
Neviglie e pertanto ogni giorno saliva a Neviglie percorrendo quelle
scorciatoie che attraverso la borgata Stofagn e Castlé conducevano sotto il
Cimitero e quindi alla scuola. Forse si accompagnò con bambine e bambini dei
Cairèl, Raimond San Sisto e Fogliati, Aramini e Giacosa di Riva Erta.
La Guerra
aveva portato via gli uomini giovani e meno giovani e all’inizio del 1914 erano
in servizio di leva le classi 1892 e 1893, nell’estate furono richiamate le
classi dal 1889 al 1891, e nel settembre la classe del 1894. Nel gennaio del
1915 vi fu il richiamo anticipato della classe 1895 e iniziò il richiamo della
Milizia Mobile con le classi 1882- 1888 e poi della Milizia Territoriale dal
1876 al 1881, uomini cioè dai 34 ai 39 anni. Nel 1916 furono richiamate le
classi 1896 e 1897. Nel gennaio del 1917 furono poi richiamate le classi 1874 e
1875, uomini di oltre 40 anni, destinati al servizio nelle retrovie. Nel
febbraio fu la volta della classe 1898, il cui richiamo fu completato nei mesi
successivi. Nel maggio dello stesso anno iniziò la chiamata dei ragazzi del
1899, i diciottenni che cominciarono ad andare in prima linea alla fine
dell’anno e furono i più giovani combattenti di tutta la Grande Guerra.
Nel 1915
nacque mio zio Palmino Vittorio Fenocchio che fu il primogenito di nonno Pinoto
e Madlinin. Pinoto nonostante fosse padre e avesse già adempiuto all’obbligo
del servizio Militare fu richiamato e lasciò la borgata.
Tornando
a Giovanni Marcarino, dopo le scuole a Neviglie, fino a nove anni nel 1921, vide
nascere e crescere zio Luigi Fenocchio del 1919, mio padre Michelino del 1920 e
ancora Agnesina, Carmelina ed Ernestin. Sicuramente giocò e lavorò con
Vittorio, Luigi e Michelino e forse si scambiarono i sogni dell’infanzia e le
paure dei racconti di guerra o di masche di Janot Froj, il grande vecchio che
tanto incuriosiva. Guardando le foto dei Fenocchio e Arossa azzardo che
Giovanni fece anche il “manoà” da Pinin ‘d Michlin ‘d Raimond, per il
ragionamento che Pinin con Tojna, miei bisnonni, avevano un solo ragazzino Zio
Michlin e tutte bambine che andarono da “servente” e poi spose. Furono magna
Crescentina, rà Magna di Novi, rà Magna d’Egitt e mia nonna Madlinin . Mi vedo
Giovanni con Vittorio(morto nell’affondamento del Piroscafo Firenze a dicembre
1940) e Michlin aiutarsi nelle vigne e realizzare qualche pozzo nel periodo
invernale. Fu mio padre Michelino che raccontò, anche lui aiutò Vittorio a
scavare nella marna e ad estrarla per approfondire con il “pich e la marapica” (attrezzo
per scavare la rocca e il tufo). Michelino ricordava anche le camminate con
Luigi e Vittorio, Teresa, Gioanin e Teresio dello Stofagn per raggiungere la
scuola.
Riposate
tutti nella Pace!
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