mercoledì 9 agosto 2023

 


MARCARINO GIOVANNI 1912 1954

ALPINO II Reggimento

CATTURATO A TRIESTE IL 12 09 43

INTERNATO ALLO STALAG IIIC

LIBERATO IL 23 MAGGIO 1945

deceduto nel 1954 per malattia contratta in prigionia.




Giovanni Marcarino nacque nel 1912 a Neviglie in Località Tuninetti da ROSSO Carlotta Costanza 1876 1943 ( di fu Davico Luigia e fu Giacomo di Mango) e da Carlo Filippo 1872 1948 ( della fu Abrigo Cristina e del fu Giovanni)

 Il campo di lavoro Stalag III C si trovava nel borgo di Alt Drewitz bei Küstrin nel Neumark dello stato di Brandeburgo, a circa 80 km a est di Berlino della città di Kustrin, per molti secoli zona di confine tedesca, che dopo la guerra è stata accorpata al territorio polacco assumendo il nome di Kostrzyn nad Odra.

Il campo rimase in funzione a partire dal giugno 1940 fino al 2 maggio 1945.
In questo luogo furono deportati fino a circa 70.000 prigionieri di guerra di diverse nazionalità, in particolare francesi, sovietici ed italiani. Alcune migliaia di persone vi hanno trovato la morte a causa delle pesanti condizioni di vita e dei metodi bestiali a cui vennero sottoposte da parte dei nazisti.
Dopo il 1945 il campo divenne prigione per i militari tedeschi. Più recentemente su questa area è stato edificato un cimitero monumentale.

Giovanni, liberato il 23 maggio 1945 tornò a casa con il fisico molto provato dalle terribili condizioni della prigionia, sposò Anna Vacca (Neta) ed ebbero Carla 1949 e Franco 1953. Le condizioni di salute peggiorarono e andò Avanti lasciando la moglie e i due figli. 

ONORE E MEMORIA PER L’ALPINO REDUCE DELLA PRIGIONIA e per la moglie Anna anche lei Andata Avanti che ricordo  donna forte e devota ( Priora delle “Umiliate” neivesi e brava corista dell’Arciprete Don Antonio Bergadano)


 Il luogo di nascita di Giovanni (località Tuninèt) di Neviglie, mi riporta a ricordi dei miei Nonni Fenocchio e Arossa che abitavano ai Tuninetti (nonno Pinoto) e da “Raimond” (nonna Madlinin),  all’infanzia trascorsa e ai racconti sugli abitanti della borgata. Torno così alle ricerche sugli antenati Fenocchio Luigi 1825 1903, Marcarino Margherita morta nel 1869 (prima moglie del bisnonno Luigi), Canobbio Agnese(seconda moglie del bisnonno Luigi) madre di mio nonno Pinoto. Quando passo in Val Tinella e giro gli occhi oltre il torrente vedo la casa e cascina dei Tuninetti e mi viene la voglia di scrivere le storie di Luigi e Margherita, di Pinoto e Madlinin, di Pinin dèr Raimond e Toijna, Michlin e Pinota, Janot, di Palmino Vittorio, Agnesina e Teresio, Michelino e Anna, Luigi e Marina, Carmelina e Ugo, Ernestin e Severina, Teresa e Giovanin. Alle molte storie di abitanti dei Tuninet e vicini delle cascine Raimond e Stofagn, da oggi aggiungo quanto mi hanno raccontato Carla e Francesco Marcarino figli di Giovanni e Anna Vacca “Neta”

Giovanni nato nel 1912 quando mio nonno Pinoto e Nonna Madlinin si sposarono ai Tuninet, fu probabilmente uno dei più piccoli della borgata. Nel 1918, quando la Grande Guerra stava per volgere al termine , iniziò la frequenza delle scuole a Neviglie e pertanto ogni giorno saliva a Neviglie percorrendo quelle scorciatoie che attraverso la borgata Stofagn e Castlé conducevano sotto il Cimitero e quindi alla scuola. Forse si accompagnò con bambine e bambini dei Cairèl, Raimond San Sisto e Fogliati, Aramini e Giacosa di Riva Erta.

La Guerra aveva portato via gli uomini giovani e meno giovani e all’inizio del 1914 erano in servizio di leva le classi 1892 e 1893, nell’estate furono richiamate le classi dal 1889 al 1891, e nel settembre la classe del 1894. Nel gennaio del 1915 vi fu il richiamo anticipato della classe 1895 e iniziò il richiamo della Milizia Mobile con le classi 1882- 1888 e poi della Milizia Territoriale dal 1876 al 1881, uomini cioè dai 34 ai 39 anni. Nel 1916 furono richiamate le classi 1896 e 1897. Nel gennaio del 1917 furono poi richiamate le classi 1874 e 1875, uomini di oltre 40 anni, destinati al servizio nelle retrovie. Nel febbraio fu la volta della classe 1898, il cui richiamo fu completato nei mesi successivi. Nel maggio dello stesso anno iniziò la chiamata dei ragazzi del 1899, i diciottenni che cominciarono ad andare in prima linea alla fine dell’anno e furono i più giovani combattenti di tutta la Grande Guerra.

Nel 1915 nacque mio zio Palmino Vittorio Fenocchio che fu il primogenito di nonno Pinoto e Madlinin. Pinoto nonostante fosse padre e avesse già adempiuto all’obbligo del servizio Militare fu richiamato e lasciò la borgata.

Tornando a Giovanni Marcarino, dopo le scuole a Neviglie, fino a nove anni nel 1921, vide nascere e crescere zio Luigi Fenocchio del 1919, mio padre Michelino del 1920 e ancora Agnesina, Carmelina ed Ernestin. Sicuramente giocò e lavorò con Vittorio, Luigi e Michelino e forse si scambiarono i sogni dell’infanzia e le paure dei racconti di guerra o di masche di Janot Froj, il grande vecchio che tanto incuriosiva. Guardando le foto dei Fenocchio e Arossa azzardo che Giovanni fece anche il “manoà” da Pinin ‘d Michlin ‘d Raimond, per il ragionamento che Pinin con Tojna, miei bisnonni, avevano un solo ragazzino Zio Michlin e tutte bambine che andarono da “servente” e poi spose. Furono magna Crescentina, rà Magna di Novi, rà Magna d’Egitt e mia nonna Madlinin . Mi vedo Giovanni con Vittorio(morto nell’affondamento del Piroscafo Firenze a dicembre 1940) e Michlin aiutarsi nelle vigne e realizzare qualche pozzo nel periodo invernale. Fu mio padre Michelino che raccontò, anche lui aiutò Vittorio a scavare nella marna e ad estrarla per approfondire con il “pich e la marapica” (attrezzo per scavare la rocca e il tufo). Michelino ricordava anche le camminate con Luigi e Vittorio, Teresa, Gioanin e Teresio dello Stofagn per raggiungere la scuola.

Riposate tutti nella Pace!


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