MAINERDO LUIGI “GIOANINET” NEIVE 1934
Luigi di Maria Ferro 1901 1991 e di Giovanni 1891 è conosciuto a Neive e nel circondario come Gioaninèt,
soprannome del padre che svolse l’attività di Mediator
(sensale) da uve nelle zone dei dintorni di Neive, Mango ,Trezzo
Tinella,Treiso, Barbaresco,Neviglie ecc.
Suo
Padrino Luigi Neive 1887, fratello del papà, seguì la carriera militare e
partecipò a tre guerre.
Nel 1911
fu in Africa e da Sergente fu decorato con con un suo collega e con la seguente
motivazione:”PROVVIDERO CON ARDIMENTO, FREDDEZZA E CALMA AL BUON FUNZIONAMENTO
DEL PEZZO, DIPENDENTE ANCHE NEL CAMBIAMENTO DI POSIZIONI SOTTO IL FUOCO E COL
MATERIALE TRASPORTATO A SPALLA. Bengasi 19 OTTOBRE 1911”
Durante la Grande Guerra fu a Bassano del
Grappa e da Capitano di Artiglieria
alpina ricevette altra decorazione perchè con le tre batterie di cui era
Comandante riuscì a respingere gli austriaci sul Monte Grappa.
Nel 1963
ricevette la Croce al Valor Militare in commutazione all’encomio solenne già
tributato.
E ancora
fu richiamato , e partecipò alla seconda guerra mondiale a presidiare i ponti e
le strade.
LE SCUOLE NELLA GRANDE CASA ADIACENTE LA CHIESA DI SAN
GIUSEPPE
Luigi
dalla fraz. Moretta frequentò la prima classe e la seconda nella odierna Casa
Cigliutti e precedentemente Casa
Pastura. Insegnante fu la Maestra Tasca.
Terminate
le scuole iniziò a collaborare con il papà e questi lo inviava a piedi o in
bicicletta, presso i clienti a prendere degli assaggi di uva o vino. Quando
divenne più grande chiese al padre di comprargli una motocicletta e fu così che
il papà acquistò un Guzzino da Michelino (mio padre!).
A Luigi
parlando di Michelino venne alla mente un altro ricordo. Gioaninèt suo padre,
negli anni trenta, siccome era malandato di gambe, per i suoi viaggi e piccoli
trasporti, aveva acquistato una Fiat 501 e col passar degli anni ebbe bisogno
di qualcuno che lo sostituisse alla guida. Fu così che chiese a Michelino di
fargli da “autista”. Immagino la gioia di mio padre, grande amante dei motori e
garzone da Pinoto Rivetti che aveva l’officina, nello svolgere quella attività!
BOMBARDAMENTO AL SILO E IN PALLARETO
Nel 1944
(l’11 settembre secondo Oscar Pressenda) vennero sganciate alcune bombe da
parecchi aerei che demolirono il Silo del Consorzio adibito ad “AMMASSO” DEL
GRANO e una che cadde sulla strada per Castagnole Lanze al bivio di Pallareto,
provocò la morte dei cavalli che trainavano un carro di un forestiero che
transitava in quel momento. Luigi non seppe dire se il “cartoné” si fosse
salvato. La sua testimonianza è rafforzata dalle parole annotate nel DIARIO ALBESE
1944 1945 di Oscar Pressenda :….In complesso l’11 settembre è stata una delle
giornate più attive nel nostro cielo, ove crediamo siano passati da 12 a 16
aeroplani tutti leggeri. Pare che siano state mitragliate e sganciate una
ventina di bombe presso Neive(STAZIONE) nonché tra Neive, Trezzo e Castagnole:
nessun morto, per quanto si sappia ora. Le bombe sarebbero cadute nella
mattinata; si pensa che vi fosse una colonna nazifascista, poiché la Stazione
di Neive non è così importante da venir considerata obiettivo militare. Pare
che 10 bombe siano cadute presso Castagnole.”
BOMBARDAMENTO ALLA GALLERIA FERROVIARIA
Luigi
rammenta di un altro grave bombardamento che avvenne nella settimana Santa del
1945. Era stato mandato alla Funzione del Venerdì Santo che sarebbe stata
celebrata a Neive Borgonuovo dal Parroco Don Bergadano. Quando fu a metà “dro
stradon lungh”(il rettilineo) che da Moretta conduce al bivio per Mango e Neive
udì prima il rumore degli aerei e poi del mitragliare e il fragore delle bombe.
Si riparò in un fosso e attese che terminassero i frastuoni, quindi di corsa
ritornò a casa pieno di paura per il pericolo superato. Si seppe poi che erano
state sganciate parecchie bombe su Neive: Una dal mulino Rosso sul Tinella e
vicino alla Fornace Negro (anche l’Ing.Pastura Piergiorgio 1939 ricordò di una
bomba nei pressi della Fornace)
-
Fu mitragliata la Casa
Revello (fatto ricordato anche dal Geometra Revello Ugo 1934)
-
Caddero alcune bombe sulla
ferrovia, su casa Toso, sul Mulino Secco, poi acquisito dal Mugnaio Sacco padre
del Dott. Silvano e di Rosella e ancora cadde una bomba oltre la galleria.
ANCHE SU QUESTI FATTI RICORDATI DA LUIGI e come vedremo
da molti altri Neivesi si può trovare conferma nel Diario Albese 1944 ‘45 di
Pressenda Oscar.
ADDESTRAMENTO AL “LITTORIO”
Luigi
stimola la memoria e mi racconta che nell’età scolare e quindi negli anni dal
1940 andò finchè frequentò la quinta classe, alla Casa del Littorio dove lui e
i suoi compagni e compagne venivano inquadrati nelle varie categorie:
dai sei
agli otto anni: FIGLI DELLA LUPA (venivano fatti marciare con il Moschetto
Balilla)
dagli
otto ai 12 anni: BALILLA ( venivano fatti marciare con il Moschetto Balilla)
dai 12 ai
13 anni : MOSCHETTIERI
DAI 14 AI
18 ANNI: AVANGUARDISTI
Nell’ambito
del sabato fascista,la divisa era
costituito dalla classica camicia nera, fazzoletto azzurro, pantaloni grigioverde, fascia
nera, Fez e infine un paio
di scarponi di color marroncino. Ricorda che la base era al Littorio ma che
venivano anche portati in un prato sul Torrente Tinella sotto la frazione
“Soch” che era stato adibito a campo di esercitazione militare. Con le Maestre
e con qualche dirigente fascista svolgevano attività di Ginnastica e
simulazione di azioni militari.
I RASTRELLAMENTI
I rastrellamenti furono le azioni che più preoccuparono e
infastidirono la famiglia di Luigi. Ricorda che a causa della posizione della
località Moretta, i repubblicani prima e con i tedeschi dopo, prima a piedi e
poi con i camion, sia che arrivassero da Alba o che arrivassero da Asti, per
andare a Trezzo Tinella, a Neviglie, a Mango e a Neive effettuavano
“rastrellamento” nella frazione, cioè passavano in tutte le case a vedere se ci
fossero giovani “renitenti alla leva” o Partigiani. Ricorda che in occasione di
un rastrellamento i nazifascisti rimasero per alcune settimane a Neive e
alloggiarono sia a Neive Alto che a Borgonuovo nella Caserma dei Carabinieri
requisita.
Quando passavano, per loro bambini, non è che ci fosse
grande paura ma si rendevano conto che creavano disagio per i giovani e le loro
famiglie.
Poco sopra casa Mainerdo vi era e vi è ancora casa Cairèl
dove sovente i Partigiani di Mango e San Donato venivano per degli incontri e
Luigi ricorda che arrivavano in macchina e a volte l’automobile non si avviava
più e dovevano lasciarla! Questo luogo di incontri Partigiani era uno dei
motivi per cui arrivavano i repubblicani e ricorda che gli abitanti della
Moretta venivano sempre avvisati il giorno prima niente meno che dal Comandante
dei repubblicani Giargia.Questi avvisava Marcarino “Carlinèt” che ci sarebbe
stato un rastrellamento. Carlinèt provvedeva ad avvisare il papà “Gioaninet”
che a sua volta avvisava le famiglia di Moretta e anche i suoi amici Camillo ‘d
Lajo (padre di Aldo)e Perucca con i quali era stato in guerra. Anche a Neviglie
più precisamente tra Neviglie e Mango alla borgata “FORMA” vi erano i
Partigiani G.L. che vengono definiti da Luigi dei “Militari signori”. Erano
tutti giovani che giungevano “sbandati” dalla guerra di Francia!
SI FERMAVANO DAI MAINERDO A MANGIARE E BERE!
In genere i rastrellamenti avvenivano di Lunedì al
mattino. I giovani si nascondevano e anche gli anziani cercavano di non farsi
trovare a casa. Monsù Gioaninet infircava la bicicletta e andava a Castagnole
per affari.
I comandanti repubblicani, ricorda Luigi si sistemavano
nella saletta di casa loro e srotolavano le mappe della zona, lui curiosava ma
dopo un po’ si ricordava che il padre gli aveva detto di chiedere se volevano
bere. Alla sua richiesta ringraziavano e chiedevano anche alla mamma di
cucinare una decina di uova. Luigi portava un “garosch” di vino spillato dalla
damigiana e questi bevevano e mangiavano. I militi intanto controllavano nelle
case, ma non diedero mai fastidio. Evidentemente il Comandante Giargia aveva
dato disposizioni affinchè su Neive si avesse la mano delicata!
LA STAFFETTA TEDESCA IN MOTO
Un giorno Luigi sentì arrivare una moto nel cortile della
casa, si trattava di una staffetta tedesca, un militare non più giovane che
entrò in casa armato e dopo aver controllato il foglio di famiglia disse se
poteva mangiare. La mamma lo invitò a sedersi equesti, posata l’arma sul tavolo
si sedette in modo di poter controllare le porte d’entrata. Dopo aver mangiato
e bevuto chiese a Luigi se andava a scuola e alla sua risposta positiva chiese
di vedere i libri. Si emozionò nello sfogliarli e spiegò che in Germania aveva
dei figli che da parecchio non vedeva. Ringraziò e malinconicamente se ne andò.
11 dicembre 1944 rastrellamento a Trezzo Tinella
I ricordi
di Luigi Mainerdo mi hanno aiutato a individuare cosa successe in quell’undici
Dicembre 1944. Mi parlò di un arresto del figlio del mugnaio Dionigi Manzone il
quale essendo Podestà di Trezzo, quando seppe dell’arresto del figlio
interpellò il Comandante Giargia il quale cercò di intervenire presso il
Comando tedesco affinchè Manzone Giuseppe non fosse deportato in Germania, ma
non riuscì nell’intento.
Con l’aiuto dI Graziella Fiore moglie di Giorgio Manzone (nipote) di Giuseppe e della “postina” TESIO MARIA FALLETTO DEL 1916 ho ricostruito i fatti di quel giorno:
L’11
Dicembre 1944 Carlo Meinerdo di Secondo Trezzo 17 Maggio 1922(Partigiano II
div.Langhe V Brigata Belbo) e Giuseppe
Manzone di Dionigi Trezzo 06 Gennaio 1921, con il maresciallo Armando Ferrara
27/05/1907 NAPOLI residenza TREZZO
TINELLA
MARESCIALLO FANTERIA
Nome di battaglia NANDO
PARTIGIANO 2° DIV LANGHE
Luogo di deportazione GERMANIA Dal 11/12/1944 Al 07/06/1945
furono sorpresi a Trezzo presso l’Osteria di
Leomonte , portati a Canelli e infine Deportati. Solo il Mar. Ferrara ritornò
dai campi di sterminio. In quella giornata nel Territorio di Trezzo furono
rastrellati 17 uomini(di cui 8 del paese: Carlo Aimasso, i fratelli Felice e
Oreste Bielli, Luigi Doglio, Giuseppe Manzone, Carlo Meinerdo, Lorenzo e
Celestino Sandri, padre e figlio, che incolonnati attraverso Neviglie,
Valdivilla, Camo, Santo Stefano Belbo furono condotti a Canelli. Una parte fu liberata mentre cinque furono trasferiti a
Torino alle Nuove, poi alla Caserma Nizza di Stupinigi quindi furono deportati
al carcere di Bolzano dove arrivarono il
19 12 1944 e ripartirono il 17 01 1945 per Flossenbuerg dove giunsero il 23
Gennaio. Qui Giuseppe Manzone inserito in un gruppo di Meccanici, fu inviato al
Campo di Zuichau dove morì il 4 Marzo 45. Meinerdo invece morì a Flossenbuerg
il 27 03 45.
I GIOVANI DI Moretta e dintorni inviati in Russia
L’
argomento dei giovani Caduti in Russia è per Luigi un momento che lo emoziona
alle lacrime, poi si fa forza e inizia il ricordo.
Rammenta
Tonin Vacca fratello di Anna “Neta”. Tonin fin dall’età di 5 anni andò a
vivere nella casa degli zii poiché la sua famiglia, che abitava da “Ghignon”
era composta di mamma Giuseppina Mainerdo ”Pinota (sorella del papà di Luigi)
dal papà Giuseppe”Pinin e da sei figli. Non possedevano nulla, dice Luigi, né
un campo né una vigna e il papà Gepin, per raggranellare qualche soldo andava
per tartufi. Il cognato lo aiutò dandogli un campo da seminare e una vigna da
coltivare, inoltre presero in casa Tonin che fu tenuto come un figlio.
Collaborava con lo zio e appena più grande lo aiutò nel suo lavoro sia in
cantina che nelle commissioni per recuperare gli assaggi delle uve e dei vini.
Quando fu in età di Leva fu chiamato alle armi e come altri giovani che ricorda
furono inviati in Africa, in Francia, poi nei Balcani e infine in Russia dove
quasi tutti trovarono la morte.
VACCA ANTONIO DI GIUSEPPINA MAINARDI E DI GIUSEPPE
NEVIGLIE 16/07/1917 NEIVE
CONTADINO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE IV RGT.
ARTIGLIERIA
DECEDUTO 20/03/1943 INTERNATO NEL CAMPO N.67/5 BASJANOVSKI
SEPOLTO BASIANOVKA Campo 67/5 Basianovka
Reg SVERDLOVSK
sul versante Siberiano degli Urali nella regione di
SVERDLOVSK Provincia di Nisnj Taghil,vi morirono 1.154 Militari Italiani
Prigionieri. A loro volta erano giunti al 67/5 dopo essere sopravvissuti al
Lager 62 di Nekrilovo(dove morirono più di 1.111 Prigionieri Italiani) e furono
appunto successivamente trasferiti al 67/5 dopo un viaggio in Ferrovia lungo
OLTRE 2.000 Chilometri !! Le Fosse Comuni sono in un Bosco di betulle che si
trova a 500 metri di fianco alla strada che costeggia la Ferrovia prima di arrivare
nella città di Basianovka e Onorcaduti ha fatto erigere un Cippo Commemorativo
a Ricordo di TUTTI i Militari morti qui.
Luigi, visibilmente commosso vuole ricordare tutti i
giovani della Moretta e dintorni che conobbe personalmente. Dice che lui era un
ragazzino ma nella borgata si trovavano tutti insieme e per lui erano un
esempio e degli amici che lo accoglievano come un fratellino.
Ricorda
VERSIO ALFREDO di LUCIA “FINA” E di GIACOMO NEIVE 20
Febbraio 1917
Era
cugino di Versio “Nino” papà del Prof. e Sindaco Mauro. Aveva un fratello
disabile che esercitava l’attività di “Caglié” “calzolaio. Dopo la guerra la
famiglia vendette la casa qui sulla strada ad Aimasso e si trasferì a Lequio
Berria.
PRESENTE AL MONUMENTO DI LEQUIO BERRIA
Res. Neive CONTADINO
DIV.ALPINA CUNEENSE 4° Rgt.
Artiglieria
URSS 31 Gennaio 1943 16 Marzo 1943
UCIOSTOJE
BERA ARMANDO GIOVANNI DI LUIGI BARTOLOMEO NEIVE 12/2/1915
CONTADINO
Sergente FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE IV RGT ARTIGLIERIA
FRONTE RUSSO 31 01 1943
Roggero Luigi e Nino Versio ricordano che Bera Armando anziché un mulo ebbe in consegna un bellissimo Cavallo bianco.
CONTADNO
FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2°RGT
URSS 31/1/1943
BERA ATTILIO FELICE DI GIOVANNI Cascina Palazzo NEVIGLIE 6/4/1918
CONTADINO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 4°RGT ARTIGLIERIA
URSS 31 01 1943
ANFOSSI MARIO DI PIETRO SAN SISTO NEVIGLIE 08 10 1921 CONTADINO SOLDATO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2 RGT.
CADUTO FRONTE RUSSO 31 GENNAIO 1943
GIACOSA ATTILIO LORENZO DI GIUSEPPE NEIVE 23 05 1921
CONTADINO FF AA REGIE SOLDATO
DIV. ALPINA CUNEENSE 2° RGT
URSS 31 01 1943
CONTADINO
FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2°
RGT
AFFONDAMENTO NAVE GALILEA 29/03/1942
FENOCCHIO
PALMINO Neviglie il 20 gennaio 1916
DI Maddalena Arossa e di Giuseppe
Residente A NEVIGLIE CONTADINO
CAPORALE FF AA REGIE DIVISIONE ALPINA CUNEENSE 2° RGT
NAVE FIRENZE BASSO ADRIATICO 24 12 1940
Alla casa
di Luigi Mainerdo, passavano anche i Partigiani e Luigi si ricorda di “Gildo” e
di Poli che erano Comandanti che sovente si incontravano alla “cà ‘d Cairèl.
Questo era il nome del proprietario della casa dove venne ad abitare e tuttora
è dei Flori. Quando si incontravano poi passavano da “Gioaninet” che non negava
a nessuno una bevuta e da mangiare. Oltre a Gildo e a Poli, Luigi si ricorda
del Gruppo dei G.L. Vi erano Partigiani alla “Forma” borgata tra Neviglie e
Mango e ancora a San Donato e a Mango.
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