venerdì 11 agosto 2023

 




MAINERDO LUIGI “GIOANINET” NEIVE 1934

Luigi di Maria Ferro 1901 1991 e di Giovanni 1891 è conosciuto a Neive e nel circondario come Gioaninèt, 

Mainerdo Giovanni 1891

 soprannome del padre che svolse l’attività di Mediator (sensale) da uve nelle zone dei dintorni di Neive, Mango ,Trezzo Tinella,Treiso, Barbaresco,Neviglie ecc.

Mainerdo Luigi 1887


Suo Padrino Luigi Neive 1887, fratello del papà, seguì la carriera militare e partecipò a tre guerre.

Nel 1911 fu in Africa e da Sergente fu decorato con con un suo collega e con la seguente motivazione:”PROVVIDERO CON ARDIMENTO, FREDDEZZA E CALMA AL BUON FUNZIONAMENTO DEL PEZZO, DIPENDENTE ANCHE NEL CAMBIAMENTO DI POSIZIONI SOTTO IL FUOCO E COL MATERIALE TRASPORTATO A SPALLA. Bengasi 19 OTTOBRE 1911”

 Durante la Grande Guerra fu a Bassano del Grappa  e da Capitano di Artiglieria alpina ricevette altra decorazione perchè con le tre batterie di cui era Comandante riuscì a respingere gli austriaci sul Monte Grappa.

Nel 1963 ricevette la Croce al Valor Militare in commutazione all’encomio solenne già tributato.

E ancora fu richiamato , e partecipò alla seconda guerra mondiale a presidiare i ponti e le strade.

LE SCUOLE NELLA GRANDE CASA ADIACENTE LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Luigi dalla fraz. Moretta frequentò la prima classe e la seconda nella odierna Casa Cigliutti  e precedentemente Casa Pastura. Insegnante fu la Maestra Tasca.

Terminate le scuole iniziò a collaborare con il papà e questi lo inviava a piedi o in bicicletta, presso i clienti a prendere degli assaggi di uva o vino. Quando divenne più grande chiese al padre di comprargli una motocicletta e fu così che il papà acquistò un Guzzino da Michelino (mio padre!).

A Luigi parlando di Michelino venne alla mente un altro ricordo. Gioaninèt suo padre, negli anni trenta, siccome era malandato di gambe, per i suoi viaggi e piccoli trasporti, aveva acquistato una Fiat 501 e col passar degli anni ebbe bisogno di qualcuno che lo sostituisse alla guida. Fu così che chiese a Michelino di fargli da “autista”. Immagino la gioia di mio padre, grande amante dei motori e garzone da Pinoto Rivetti che aveva l’officina, nello svolgere quella attività!

BOMBARDAMENTO AL SILO E IN PALLARETO

Nel 1944 (l’11 settembre secondo Oscar Pressenda) vennero sganciate alcune bombe da parecchi aerei che demolirono il Silo del Consorzio adibito ad “AMMASSO” DEL GRANO e una che cadde sulla strada per Castagnole Lanze al bivio di Pallareto, provocò la morte dei cavalli che trainavano un carro di un forestiero che transitava in quel momento. Luigi non seppe dire se il “cartoné” si fosse salvato. La sua testimonianza è rafforzata dalle parole annotate nel DIARIO ALBESE 1944 1945 di Oscar Pressenda :….In complesso l’11 settembre è stata una delle giornate più attive nel nostro cielo, ove crediamo siano passati da 12 a 16 aeroplani tutti leggeri. Pare che siano state mitragliate e sganciate una ventina di bombe presso Neive(STAZIONE) nonché tra Neive, Trezzo e Castagnole: nessun morto, per quanto si sappia ora. Le bombe sarebbero cadute nella mattinata; si pensa che vi fosse una colonna nazifascista, poiché la Stazione di Neive non è così importante da venir considerata obiettivo militare. Pare che 10 bombe siano cadute presso Castagnole.”

BOMBARDAMENTO ALLA GALLERIA FERROVIARIA

Luigi rammenta di un altro grave bombardamento che avvenne nella settimana Santa del 1945. Era stato mandato alla Funzione del Venerdì Santo che sarebbe stata celebrata a Neive Borgonuovo dal Parroco Don Bergadano. Quando fu a metà “dro stradon lungh”(il rettilineo) che da Moretta conduce al bivio per Mango e Neive udì prima il rumore degli aerei e poi del mitragliare e il fragore delle bombe. Si riparò in un fosso e attese che terminassero i frastuoni, quindi di corsa ritornò a casa pieno di paura per il pericolo superato. Si seppe poi che erano state sganciate parecchie bombe su Neive: Una dal mulino Rosso sul Tinella e vicino alla Fornace Negro (anche l’Ing.Pastura Piergiorgio 1939 ricordò di una bomba nei pressi della Fornace)

-     Fu mitragliata la Casa Revello (fatto ricordato anche dal Geometra Revello Ugo 1934)

-     Caddero alcune bombe sulla ferrovia, su casa Toso, sul Mulino Secco, poi acquisito dal Mugnaio Sacco padre del Dott. Silvano e di Rosella e ancora cadde una bomba oltre la galleria.

 

ANCHE SU QUESTI FATTI RICORDATI DA LUIGI e come vedremo da molti altri Neivesi si può trovare conferma nel Diario Albese 1944 ‘45 di Pressenda Oscar.

ADDESTRAMENTO AL “LITTORIO”

Luigi stimola la memoria e mi racconta che nell’età scolare e quindi negli anni dal 1940 andò finchè frequentò la quinta classe, alla Casa del Littorio dove lui e i suoi compagni e compagne venivano inquadrati nelle varie categorie:

dai sei agli otto anni: FIGLI DELLA LUPA (venivano fatti marciare con il Moschetto Balilla)

dagli otto ai 12 anni: BALILLA ( venivano fatti marciare con il Moschetto Balilla)

dai 12 ai 13 anni : MOSCHETTIERI

DAI 14 AI 18 ANNI: AVANGUARDISTI

Nell’ambito del sabato fascista,la divisa era costituito dalla classica camicia nera, fazzoletto azzurro, pantaloni grigioverde, fascia nera, Fez e infine un paio di scarponi di color marroncino. Ricorda che la base era al Littorio ma che venivano anche portati in un prato sul Torrente Tinella sotto la frazione “Soch” che era stato adibito a campo di esercitazione militare. Con le Maestre e con qualche dirigente fascista svolgevano attività di Ginnastica e simulazione di azioni militari.

I RASTRELLAMENTI

I rastrellamenti furono le azioni che più preoccuparono e infastidirono la famiglia di Luigi. Ricorda che a causa della posizione della località Moretta, i repubblicani prima e con i tedeschi dopo, prima a piedi e poi con i camion, sia che arrivassero da Alba o che arrivassero da Asti, per andare a Trezzo Tinella, a Neviglie, a Mango e a Neive effettuavano “rastrellamento” nella frazione, cioè passavano in tutte le case a vedere se ci fossero giovani “renitenti alla leva” o Partigiani. Ricorda che in occasione di un rastrellamento i nazifascisti rimasero per alcune settimane a Neive e alloggiarono sia a Neive Alto che a Borgonuovo nella Caserma dei Carabinieri requisita.

Quando passavano, per loro bambini, non è che ci fosse grande paura ma si rendevano conto che creavano disagio per i giovani e le loro famiglie.

Poco sopra casa Mainerdo vi era e vi è ancora casa Cairèl dove sovente i Partigiani di Mango e San Donato venivano per degli incontri e Luigi ricorda che arrivavano in macchina e a volte l’automobile non si avviava più e dovevano lasciarla! Questo luogo di incontri Partigiani era uno dei motivi per cui arrivavano i repubblicani e ricorda che gli abitanti della Moretta venivano sempre avvisati il giorno prima niente meno che dal Comandante dei repubblicani Giargia.Questi avvisava Marcarino “Carlinèt” che ci sarebbe stato un rastrellamento. Carlinèt provvedeva ad avvisare il papà “Gioaninet” che a sua volta avvisava le famiglia di Moretta e anche i suoi amici Camillo ‘d Lajo (padre di Aldo)e Perucca con i quali era stato in guerra. Anche a Neviglie più precisamente tra Neviglie e Mango alla borgata “FORMA” vi erano i Partigiani G.L. che vengono definiti da Luigi dei “Militari signori”. Erano tutti giovani che giungevano “sbandati” dalla guerra di Francia!

 SI FERMAVANO DAI MAINERDO A MANGIARE E BERE!

In genere i rastrellamenti avvenivano di Lunedì al mattino. I giovani si nascondevano e anche gli anziani cercavano di non farsi trovare a casa. Monsù Gioaninet infircava la bicicletta e andava a Castagnole per affari.

I comandanti repubblicani, ricorda Luigi si sistemavano nella saletta di casa loro e srotolavano le mappe della zona, lui curiosava ma dopo un po’ si ricordava che il padre gli aveva detto di chiedere se volevano bere. Alla sua richiesta ringraziavano e chiedevano anche alla mamma di cucinare una decina di uova. Luigi portava un “garosch” di vino spillato dalla damigiana e questi bevevano e mangiavano. I militi intanto controllavano nelle case, ma non diedero mai fastidio. Evidentemente il Comandante Giargia aveva dato disposizioni affinchè su Neive si avesse la mano delicata!

 LA STAFFETTA TEDESCA IN MOTO

Un giorno Luigi sentì arrivare una moto nel cortile della casa, si trattava di una staffetta tedesca, un militare non più giovane che entrò in casa armato e dopo aver controllato il foglio di famiglia disse se poteva mangiare. La mamma lo invitò a sedersi equesti, posata l’arma sul tavolo si sedette in modo di poter controllare le porte d’entrata. Dopo aver mangiato e bevuto chiese a Luigi se andava a scuola e alla sua risposta positiva chiese di vedere i libri. Si emozionò nello sfogliarli e spiegò che in Germania aveva dei figli che da parecchio non vedeva. Ringraziò e malinconicamente se ne andò.

11 dicembre 1944 rastrellamento a Trezzo Tinella

I ricordi di Luigi Mainerdo mi hanno aiutato a individuare cosa successe in quell’undici Dicembre 1944. Mi parlò di un arresto del figlio del mugnaio Dionigi Manzone il quale essendo Podestà di Trezzo, quando seppe dell’arresto del figlio interpellò il Comandante Giargia il quale cercò di intervenire presso il Comando tedesco affinchè Manzone Giuseppe non fosse deportato in Germania, ma non riuscì nell’intento.

Con l’aiuto dI Graziella Fiore moglie di Giorgio Manzone (nipote) di Giuseppe e della “postina” TESIO MARIA FALLETTO DEL 1916 ho ricostruito i fatti di quel giorno:


L’11 Dicembre 1944 Carlo Meinerdo di Secondo Trezzo 17 Maggio 1922(Partigiano II div.Langhe V Brigata Belbo)  e Giuseppe Manzone di Dionigi Trezzo 06 Gennaio 1921, con il maresciallo Armando Ferrara

27/05/1907  NAPOLI residenza TREZZO TINELLA 

 MARESCIALLO  FANTERIA 

Nome di battaglia NANDO  PARTIGIANO  2° DIV LANGHE

Luogo di deportazione GERMANIA Dal 11/12/1944 Al 07/06/1945

 furono sorpresi a Trezzo presso l’Osteria di Leomonte , portati a Canelli e infine Deportati. Solo il Mar. Ferrara ritornò dai campi di sterminio. In quella giornata nel Territorio di Trezzo furono rastrellati 17 uomini(di cui 8 del paese: Carlo Aimasso, i fratelli Felice e Oreste Bielli, Luigi Doglio, Giuseppe Manzone, Carlo Meinerdo, Lorenzo e Celestino Sandri, padre e figlio, che incolonnati attraverso Neviglie, Valdivilla, Camo, Santo Stefano Belbo furono condotti a Canelli. Una parte  fu liberata mentre cinque furono trasferiti a Torino alle Nuove, poi alla Caserma Nizza di Stupinigi quindi furono deportati al carcere di Bolzano  dove arrivarono il 19 12 1944 e ripartirono il 17 01 1945 per Flossenbuerg dove giunsero il 23 Gennaio. Qui Giuseppe Manzone inserito in un gruppo di Meccanici, fu inviato al Campo di Zuichau dove morì il 4 Marzo 45. Meinerdo invece morì a Flossenbuerg il 27 03 45.

I GIOVANI DI Moretta e dintorni inviati in Russia

L’ argomento dei giovani Caduti in Russia è per Luigi un momento che lo emoziona alle lacrime, poi si fa forza e inizia il ricordo.

Rammenta Tonin Vacca fratello di Anna “Neta”. Tonin fin dall’età di 5 anni andò a vivere nella casa degli zii poiché la sua famiglia, che abitava da “Ghignon” era composta di mamma Giuseppina Mainerdo ”Pinota (sorella del papà di Luigi) dal papà Giuseppe”Pinin e da sei figli. Non possedevano nulla, dice Luigi, né un campo né una vigna e il papà Gepin, per raggranellare qualche soldo andava per tartufi. Il cognato lo aiutò dandogli un campo da seminare e una vigna da coltivare, inoltre presero in casa Tonin che fu tenuto come un figlio. Collaborava con lo zio e appena più grande lo aiutò nel suo lavoro sia in cantina che nelle commissioni per recuperare gli assaggi delle uve e dei vini. Quando fu in età di Leva fu chiamato alle armi e come altri giovani che ricorda furono inviati in Africa, in Francia, poi nei Balcani e infine in Russia dove quasi tutti trovarono la morte.

 

 


 

 

VACCA ANTONIO DI GIUSEPPINA MAINARDI E DI GIUSEPPE

NEVIGLIE 16/07/1917 NEIVE

CONTADINO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE IV RGT. ARTIGLIERIA

DECEDUTO 20/03/1943 INTERNATO NEL CAMPO N.67/5 BASJANOVSKI

SEPOLTO BASIANOVKA Campo 67/5 Basianovka

Reg SVERDLOVSK

sul versante Siberiano degli Urali nella regione di SVERDLOVSK Provincia di Nisnj Taghil,vi morirono 1.154 Militari Italiani Prigionieri. A loro volta erano giunti al 67/5 dopo essere sopravvissuti al Lager 62 di Nekrilovo(dove morirono più di 1.111 Prigionieri Italiani) e furono appunto successivamente trasferiti al 67/5 dopo un viaggio in Ferrovia lungo OLTRE 2.000 Chilometri !! Le Fosse Comuni sono in un Bosco di betulle che si trova a 500 metri di fianco alla strada che costeggia la Ferrovia prima di arrivare nella città di Basianovka e Onorcaduti ha fatto erigere un Cippo Commemorativo a Ricordo di TUTTI i Militari morti qui.

Luigi, visibilmente commosso vuole ricordare tutti i giovani della Moretta e dintorni che conobbe personalmente. Dice che lui era un ragazzino ma nella borgata si trovavano tutti insieme e per lui erano un esempio e degli amici che lo accoglievano come un fratellino.

Ricorda 


VERSIO ALFREDO di LUCIA “FINA” E di GIACOMO NEIVE 20 Febbraio 1917

Era cugino di Versio “Nino” papà del Prof. e Sindaco Mauro. Aveva un fratello disabile che esercitava l’attività di “Caglié” “calzolaio. Dopo la guerra la famiglia vendette la casa qui sulla strada ad Aimasso e si trasferì a Lequio Berria.

PRESENTE AL MONUMENTO DI LEQUIO BERRIA

Res. Neive CONTADINO

DIV.ALPINA CUNEENSE 4° Rgt. Artiglieria

URSS 31 Gennaio 1943 16 Marzo 1943 UCIOSTOJE

 

 In Moretta Alta abitava



BERA ARMANDO GIOVANNI DI LUIGI BARTOLOMEO NEIVE 12/2/1915

CONTADINO

Sergente FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE IV RGT ARTIGLIERIA

FRONTE RUSSO 31 01 1943

 

Roggero Luigi e Nino Versio  ricordano che Bera Armando anziché un mulo ebbe in consegna un bellissimo Cavallo bianco.





 FOGLIATI EMILIO 22/8/1921 di San Sisto NEVIGLIE

CONTADNO

FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2°RGT

URSS 31/1/1943

 


BERA ATTILIO FELICE DI GIOVANNI Cascina Palazzo NEVIGLIE 6/4/1918

CONTADINO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 4°RGT ARTIGLIERIA

URSS 31 01 1943


ANFOSSI MARIO DI PIETRO SAN SISTO NEVIGLIE 08 10 1921 CONTADINO SOLDATO FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2 RGT.

CADUTO FRONTE RUSSO 31 GENNAIO 1943

 

GIACOSA ATTILIO LORENZO DI GIUSEPPE NEIVE 23 05 1921

CONTADINO FF AA REGIE SOLDATO

DIV. ALPINA CUNEENSE 2° RGT

URSS 31 01 1943




 

 GIACOSA GIUSEPPE DI TEOBALDO 25/02/1913 NEIVE

CONTADINO

FF AA REGIE DIV. ALPINA CUNEENSE 2°  RGT

AFFONDAMENTO NAVE GALILEA 29/03/1942

 

 

 


FENOCCHIO PALMINO Neviglie il 20 gennaio 1916

DI Maddalena Arossa e di Giuseppe

Residente A NEVIGLIE CONTADINO

CAPORALE FF AA REGIE DIVISIONE ALPINA CUNEENSE 2° RGT

NAVE FIRENZE BASSO ADRIATICO 24 12 1940


 PARTIGIANI ALLA CASA DI MAINERDO

Alla casa di Luigi Mainerdo, passavano anche i Partigiani e Luigi si ricorda di “Gildo” e di Poli che erano Comandanti che sovente si incontravano alla “cà ‘d Cairèl. Questo era il nome del proprietario della casa dove venne ad abitare e tuttora è dei Flori. Quando si incontravano poi passavano da “Gioaninet” che non negava a nessuno una bevuta e da mangiare. Oltre a Gildo e a Poli, Luigi si ricorda del Gruppo dei G.L. Vi erano Partigiani alla “Forma” borgata tra Neviglie e Mango e ancora a San Donato e a Mango.

 

 


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