venerdì 25 agosto 2023

 

 EDDA BRUSCO BOSIA 1930 E 

IL FRATELLO  “VENTIRIN” LUIGI BIANCO 1915 1940





https://youtu.be/3-8weW-LSn4    



LUIGI BIANCO TORINO 1915 

Caduto 1940 sul Fronte Greco Albanese 

Luigi Bianco nato a Torino nel 1915 fu abbandonato in Ospedale. La famiglia di Serafino Felice, che abitava alla Cascina Langa di Bosia, nonostante avesse già quattro figli lo prese in affidamento per arrotondare lo scarso bilancio famigliare. Quando ebbe 4-5 anni la famiglia adottiva, essendo in grandi difficoltà a mantenerlo, chiese a Vittorio e Carmelina Brusco, genitori di Edda, nata solo successivamente nel 1930, di accoglierlo in  famiglia. Luigi crebbe benvoluto dai Brusco e ricambiò l’affetto dimostrandosi rispettoso e lavoratore. Andò a lavorare da Pietro Magliano nella sua impresa di bachi da seta e mise da parte anche qualche risparmio in un libretto presso la Posta di Baraida. Quando ebbe inizio la seconda Guerra Mondiale fu chiamato alle armi e inviato sul fronte Greco Albanese. Quasi presagendo che non sarebbe tornato, chiese alla mamma adottiva Carmelina di recarsi con lui ad apporre la propria firma così da risultare co-intestataria. A malincuore la mamma lo ascoltò. Al termine della Guerra un commilitone di Luigi abitante alla frazione “Galin” di Rocchetta Belbo consegnò alla famiglia Brusco il portafogli con il segno della granata che lo aveva orribilmente ucciso. La stessa granata aveva  ferito il compagno alla gamba rendendolo claudicante. Mamma Carmelina, al compagno di Luigi chiese cosa avesse detto come ultime parole e questi le disse: “ o rà ciamà Mama.” ( ha chiamato mamma!). 

Con i soldi del libretto postale e aggiungendone altri, la mamma volle che Luigi, anche senza il corpo, ricevesse il tributo di un Funerale di Prima classe, e fece esporre un grande quadro con la sua fotografia.

La sorella Edda conservò sempre la grande foto e le reliquie  di Luigi che  sempre considerò suo fratello maggiore, morto venticinquenne, e nel raccontare non riusciva a trattenere le lacrime. Affermava < Deo pi nèn contéro, im vèn mar ao stomi! (non devo più raccontarlo, mi viene sempre mal di stomaco!) > Però lo raccontava  volentieri per Onorare il suo fratello Vèntirin tanto sfortunato. Ora lo ha raggiunto insieme a tutta la famiglia! Riposate in Pace.

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