Anna Proglio in Marchetti
In Cantabusso vivevano i Proglio . Celestino detto Roch faceva èr Caglié “CALZOLAIO”. Ricordo che vi abitava uno chiamato “Giospon” e venne ad abitare uno ch’ìi divo Gioanin èd Panfron che svolgeva il lavoro di “Mèi da bosch”FALEGNAME. Nella fotografia si intravedono le assi usate per il suo lavoro.
LA NONNA DI LUCIANO MARCHETTI mio marito
La nonna aveva nome Ferrero
Caterina (Catlinin) era nata nel 1870 e morì nel 1960. Espletava l’opera di
“Levatriz”(Ostetrica) gratuitamente. L’unico compenso consisteva nell’invito al
Battesimo con annesso pranzo. Mi ricordo che se qualcuno non la invitava “A srà
piava!”(Le dispiaceva e si offendeva!) “A rà portà”(Ha fatto nascere) tutè èr
masnà fina ar cinquanta o giù da lì” (tutti i bambini fino al ’50 circa).
Praticava da sola e solo in
casi difficili faceva chiamare il medico!
Quando nacque Marisa ,mia
sorella, siccome era un parto gemellare”ìi no jéra ancò un!”(c’era ancora un
bambino) fece chiamare Dotor Galòt.
Catlinin la ricordo bene! Era alta “tuta mè suocero” assomigliava molto a mio suocero DOLFO. Arrivava in Chiesa con le mani “giunte” e dall’Arditao pregava sempre. Nel banco trovava sempre un mattone caldo avvolto in un panno che le metteva Lena la Perpetua. Lei posava sopra le mani con la Corona e continuava a recitare il Rosario.
LUCIANO
Anche quando alla Masseria
nacque Mauro Mossio,siccome era un parto complicato fece chiamare Galòt che
arrivò rapidamente .A noi bambini, che stupiti dicemmo “già sì?”(già qui?)
rispose :Quando Catlina chiama è perché c’è grande difficoltà, altrimenti “A
s’arangia da sola!”(Si aggiusta da sola!)
Di mio nonno Gioanin non mi ricordo, all’Arditao c’era l’Osteria che teneva mia madre Carola con la Tabaccheria e c’era la bottega di Merceria e vendita stoffe della “Magna èd Dante dèr Brichètt”
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