Dova Pepino
1929 Castagnole Lanze
DOVA LOREDANA:
Intervista al papà Pepino: Ho
chiesto a mio papà, classe 1929 di ricordare il rastrellamento del Dicembre
1944. La località Pallareto è a circa 3 Km da Castagnole e lui ogni mattina
andava a prendere il latte per i suoi datori di lavoro in bicicletta; all'epoca
era garzone nel calzaturificio Masengo.
PEPINO: Quel giorno andai in
bicicletta a Pallareto da Rochèt a prendere il latte per Masèngh, dove
lavoravo. Mi avevano realizzato un tascapane di stoffa con le bretelle,In quel
modo il bottiglione non batteva contro il ferro della bicicletta e rimaneva sulla schiena! R’ava zà sciapaine
un ed pinton!( gliene avevo già rotto uno bottiglione!).
Andavo tutti i giorni poiché i
Rocca avevano la mucca e vendevano il latte!
Ritornando verso Castagnole
sentii fischiare dei proiettili, ma subito non pensai fossero diretti a me,
avevano mitragliato “dar Brich ed Neive, da
Montobert! Quando lasciai la
strada bianca ed imboccai quella asfaltata capii che avevano mitragliato me!
Perché non vedendomi più aveano smesso di sparare! Comunque portai il latte a
Masengo e poi andai a casa.
Era l’otto dicembre e mi
dissero che erano passati i “repubblican” ed avevano cercato nelle camere e
antèr guardarobe e avendo trovato i miei pantaloni e scarpe volevano sapere
dov’ero, perché ero già abbastanza grande! Mia mamma disse che ero andato a
Messa, ed era vero poiché ero veramente in Chiesa, andavo ancora a “sèrve
Messa” ! Dopo un po’ di insistenza ci credettero e se ne andarono, senza
venirmi a cercare!
Quando tornai seppi che
avevano effettuato un Rastrellamento e collegai con la mitragliata che avevo
sentito! I repubblichin erano già a Montobert !
Quel giorno portarono via
Barba Sandro, Pierino ‘d Gianuss e parecchi altri, li rinchiusero nelle scuole
del paese alto e quindi li deportarono a Torino alla Caserma di Via Asti. I
Parroci di Castagnole Alto Don Bernocco e quello di San Bartolomeo Don Pavia
andarono a Torino a prelevarli. Riuscirono a far rilasciare qualcuno come lo
zio Sandro( il marito di magna Maria), ma altri come Pierino Gianuzzi e uno dei
fratelli Benso che avevano arrestato nel “Pastino del Forno”, finirono in
Germania. Nonno Serafino era del 1892 e non lo portarono via.
Di quando avevo 5 anni ricordo
il Caglié Fiorin che aveva il laboratorio lì vicino a Masenta!
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