Io sono
nata nel 1934 a “Pian srèì”, una frazione di Dogliani dove i miei erano da
mezzadri. Quando feci la prima Comunione, mia sorella che era già sposata a
Torino mi portò in regalo una gonna e una camicetta, ma siccome pioveva che
“Dio la mandava” si infradiciò talmente che dopo la Messa si restrinse ed era
solo più “quattr dia”(QUATTRO DITA) poiché erano materiali autarchici! La guerra la ricordo benissimo, poiché
eravamo tutti spaventati e sempre correvamo a nasconderci all’arrivo dei
fascisti. Mi ricordo di suo fratello Giacone Davide del 1919 che andò in Russia
e “ringraziando il buon Dio” tornò. Invece mio fratello Giovanni nato a Bra nel
1917 poiché la mia famiglia era a mezzadria a Barolo, partì soldato, e quando ci
trasferimmo qui a Treiso mio padre era già Andato avanti ed eravamo del 1940.
Giovanni venne a casa in licenza e prese una colossale sbornia con i cugini che
abitavano qui vicino. Nonostante la “ciucca” volle partire per Cuneo, dove
doveva presentarsi il giorno dopo ma in bicicletta cadde alla curva dei Rizzi
di Treiso. Si presentò al Colonnello con quella gamba malconcia e questi
pensando si fosse ferito per non partire per la Russia, sentenziò: “ti porto in
Russia e ti lascio là!” Fu proprio così, si seppe dai suoi commilitoni che già
fece il viaggio sofferente e in più fu travolto dal terribile inverno russo e
dalla Ritirata. Mio fratello aveva già partecipato alla Campagna di guerra
Greco Albanese e in quella occasione fu il mulo che gli salvò la vita. Il mulo
fu colpito da una granata e cadendo morto riuscì a proteggere Giovanni.
Mia
sorella Tina fu vedova di guerra. Il marito
GERMANO FIORINO
TORINO18/10/1899
KAHLA -
"SAMMELFRIEDHOF"
KAHLA 24/1/1945
Kahla è un comune della Germania di
7.272 abitanti situato nel circondario di Saale-Holzland-Kreis in Turingia.
dovrebbe
esserci un cimitero di nome SAMMELFRIEDHOF dove sono sepolti alcuni soldati
deportati e morti nel 1942
Le condizioni dei lavoratori a
Kahla erano terribili. Il principale Lager che forniva la mano d’opera era
Buchenwald, che si trovava vicino a Kahla, ma i lavoratori coatti giungevano
anche direttamente dall’Italia, con trasporti su ferrovia di giovani e giovanissimi
rastrellati dai tedeschi in ritirata verso nord, con la “preziosa”
collaborazione dei fascisti della R.S.I. Buchenwald era storicamente uno dei
peggiori, classificato KZ (campo di sterminio). Ciò malgrado, circa 200
francesi detenuti a Buchenwald, allettati dalla richiesta di mano d’opera da
inviare a Kahla, accettarono di buon grado il trasferimento; quando vi giunsero
e videro la triste realtà, chiesero di ritornare a Buchenwald; per questa
ragione furono puniti con una notte in piedi e al freddo che li decimò.
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