Leva 1899 con due cugini GIACHINO Mario
(zio di Alina) e il papà di Raimondo
“Mondo”
Raimondo Giachino, nato nella Cascina di Rio Freddo di Neive, al confine con
Coazzolo, nel 1927 da una famiglia con quattro maschi e 4 femmine.Il papà del
1899 cugino di Mario e Colombo padre di Alina era del 1899, partì per la Grande
Guerra, ma fortunatamente ritornò.
Pur
essendo di Neive lui e i suoi fratelli e sorelle andarono a scuola a Coazzolo
poiché si era più vicini. In famiglia erano otto figli, quattro maschi e
quattro femmine. Percorrevano i sentieri con ai piedi i “socrètt” e ricorda che
già prima della seconda guerra mondiale si faceva “la fame”. Loro in campagna
“’srà gavavo ancora!”( si toglievano la fame) riuscendo a macellare uno o anche
due maiali all’anno. Per il pane, “andavo a cheuze” andavano al forno di
Coazzolo a “cuocere”, una volta alla settimana. Per trainare la carretta con la
pasta da cuocere usavano un cane! Loro da bambini portavano le quattro pecore e
una capra al pascolo e poi andavano a scuola, quando avevano una decina d’anni
aiutavano già nella vigna e nei campi.
SI ANDAVA ALLE ESERCITAZIONI DEL “FASCIO”
Vi era
l’obbligo di andare alle esercitazioni che organizzavano i “capoccia fascisti” a
Coazzolo o a Castagnole Lanze, e allora si vestivano da “Balilla”. Si faceva
qualche marcia seguendo un giovane più grande, ma senza armi, si inneggiava al
“duce” e si imparava a fare il saluto.
LAVORI
DEI CAMPI E DA GARZONE(PAJARIN) CON LA “TREBBIA”
Nelle
vigne si zappava a mano oppure si arava nei campi con gli animali che
trainavano, loro avevano solo una mucca. Solo dopo la guerra arrivarono i
trattori che alleviarono un po’ le fatiche.
IL
PERIODO DELLA GUERRA
La
località Riofreddo è una delle ultime cascine del Comune di Neive e Mondo dice
che in periodo di guerra sentirono “sciopaté” i Partigiani. Transitavano anche
da loro chiedendo da mangiare e sempre furono aiutati. I repubblicani e i
tedeschi arrivarono a cercare i giovani di leva che non si erano presentati
oppure i partigiani, ma non diedero grossi fastidi in quanto lui era giovane
e al di fuori di chiedere da mangiare
non combinarono guai. Ci fu paura poiché i nazifascisti effettuavano
“rastrellamenti” alla ricerca dei renitenti alla leva e dei partigiani e si
seppe che a Castagnole e Neive avevano preso dei giovani e portati in Germania.
Lui era giovane, ma qualche volta scappò a nascondersi in un crotin che avevano
preparato.
GIACHINO REMIGIO DI DOMENICO
NEIVE 26 FEBBRAIO 1893
60° RGT FANTERIA BRIGATA CALABRIA
MORTO IL 4 AGOSTO 1915 SUL MONTE COL DI LANA
PER FERITE RIPORTATE IN COMBATTIMENTO
Anno 1915
La Brigata “Calabria” è il 25 maggio
nella zona di Agordo (nel Bellunese), alle dipendenze della 18a divisione.
Entra in linea ad inizio luglio nel settore del Col di Lana, concorrendo
all'attacco verso gli sbarramenti dell'Alto Cordevole. Reparti del 59° occupano
lo sperone Col di Lana-Castello, ma ulteriori tentativi di sfondare le linee
nemiche nei giorni successivi non hanno lo stesso successo. Alla fine di luglio
la Brigata passa ad operare sul costone di Salesei, sempre nel medesimo
settore. Il 2 agosto viene lanciata una nuova offensiva: reparti del 60°
concorrono all'occupazione di una trincea nemica del «Panettone» del Col di
Lana, da cui però vi è un ripiegamento quasi immediato per via dell'intenso
tiro dell'artiglieria avversaria.
Nessun commento:
Posta un commento