lunedì 24 febbraio 2025

GIACHINO RAIMONDO RIOFREDDO NEIVE 1927 2017

 



              GIACHINO RAIMONDO “MONDO”

                    NEIVE “Rifrègg” 1927





            Leva 1899 con due cugini GIACHINO Mario (zio di Alina) e il papà di Raimondo

 

“Mondo” Raimondo Giachino, nato nella Cascina di Rio Freddo di Neive, al confine con Coazzolo, nel 1927 da una famiglia con quattro maschi e 4 femmine.Il papà del 1899 cugino di Mario e Colombo padre di Alina era del 1899, partì per la Grande Guerra, ma fortunatamente ritornò.

Ricorda mio padre Michlin. Si conobbero quando andavano “prèss a ra machina da bate èr gran” (dietro alla macchina per trebbiare il grano). “Mondo” ricorda che il proprietario della Trebbia, trainata da un trattore “testa calda” era un certo “Gamba”. Lui, era un “bardòt”(ragazzino) e “seguiva” “ra machina” per preparare i “Frèt”(fili di ferro per legare i”balòt di paglia”.


 Mi dice <tuo padre Michlin era un meccanico “Barbiz”(molto abile)! Riparava il motore del trattore e i meccanismi della trebbia con grande abilità e rapidità.> Infatti mio padre dopo aver imparato il mestiere di Calzolaio da Loizin, a 14 anni, andò ad imparare il mestiere di meccanico da Pinoto e Ilario Rivetti, quindi a 18 fu arruolato nei “carristi”
dove perfezionò il mestiere di meccanico con grandi motori e poi con motori delle motociclette. 
Mondo ribadisce la grande stima che aveva per mio padre e l’amicizia che continuò anche quando, dopo la guerra, acquistò una vespa e andava a rifornirsi di benzina presso il distributore “Petrol Caltex”.





Pur essendo di Neive lui e i suoi fratelli e sorelle andarono a scuola a Coazzolo poiché si era più vicini. In famiglia erano otto figli, quattro maschi e quattro femmine. Percorrevano i sentieri con ai piedi i “socrètt” e ricorda che già prima della seconda guerra mondiale si faceva “la fame”. Loro in campagna “’srà gavavo ancora!”( si toglievano la fame) riuscendo a macellare uno o anche due maiali all’anno. Per il pane, “andavo a cheuze” andavano al forno di Coazzolo a “cuocere”, una volta alla settimana. Per trainare la carretta con la pasta da cuocere usavano un cane! Loro da bambini portavano le quattro pecore e una capra al pascolo e poi andavano a scuola, quando avevano una decina d’anni aiutavano già nella vigna e nei campi.

SI ANDAVA ALLE ESERCITAZIONI DEL “FASCIO”


Vi era l’obbligo di andare alle esercitazioni  che organizzavano i “capoccia fascisti” a Coazzolo o a Castagnole Lanze, e allora si vestivano da “Balilla”. Si faceva qualche marcia seguendo un giovane più grande, ma senza armi, si inneggiava al “duce” e si imparava a fare il saluto.

LAVORI DEI CAMPI E DA GARZONE(PAJARIN) CON LA “TREBBIA”

Nelle vigne si zappava a mano oppure si arava nei campi con gli animali che trainavano, loro avevano solo una mucca. Solo dopo la guerra arrivarono i trattori che alleviarono un po’ le fatiche.

 



 

IL PERIODO DELLA GUERRA

La località Riofreddo è una delle ultime cascine del Comune di Neive e Mondo dice che in periodo di guerra sentirono “sciopaté” i Partigiani. Transitavano anche da loro chiedendo da mangiare e sempre furono aiutati. I repubblicani e i tedeschi arrivarono a cercare i giovani di leva che non si erano presentati oppure i partigiani, ma non diedero grossi fastidi in quanto lui era giovane e  al di fuori di chiedere da mangiare non combinarono guai. Ci fu paura poiché i nazifascisti effettuavano “rastrellamenti” alla ricerca dei renitenti alla leva e dei partigiani e si seppe che a Castagnole e Neive avevano preso dei giovani e portati in Germania. Lui era giovane, ma qualche volta scappò a nascondersi in un crotin che avevano preparato.





            GIACHINO REMIGIO DI DOMENICO

                        NEIVE 26 FEBBRAIO 1893

60° RGT FANTERIA BRIGATA CALABRIA

MORTO IL 4 AGOSTO 1915 SUL MONTE COL DI LANA

PER FERITE RIPORTATE IN COMBATTIMENTO

Anno 1915

 

La Brigata “Calabria” è il 25 maggio nella zona di Agordo (nel Bellunese), alle dipendenze della 18a divisione. Entra in linea ad inizio luglio nel settore del Col di Lana, concorrendo all'attacco verso gli sbarramenti dell'Alto Cordevole. Reparti del 59° occupano lo sperone Col di Lana-Castello, ma ulteriori tentativi di sfondare le linee nemiche nei giorni successivi non hanno lo stesso successo. Alla fine di luglio la Brigata passa ad operare sul costone di Salesei, sempre nel medesimo settore. Il 2 agosto viene lanciata una nuova offensiva: reparti del 60° concorrono all'occupazione di una trincea nemica del «Panettone» del Col di Lana, da cui però vi è un ripiegamento quasi immediato per via dell'intenso tiro dell'artiglieria avversaria.

                      


 



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