lunedì 26 febbraio 2024

VIGLIERCHIO FRANCESCO MOMBARCARO 1911

 

VIGLIERCHIO FRANCESCO DI Francesco

 MOMBARCARO (CN/I) il 31/06/1911

Contadino FFAA Regie DIV ALPINA CUNEENSE 1^ RGT SOLDATO

Luogo di morte: PINJUG (URSS) il 31/03/1943

 







Arruolato l’8 luglio 1931 chiamato nel I Rgt ALPINI il 12 marzo 1932  CONGEDATO IL 02 09 1933

Richiamato nel I Rgt  Alpini il 11 aprile 1935 ricongedato dal I Rgt alpini l1 luglio 1936

Richiamato nel I Rgt Alpini il 9 settembre 1939 ricongedato dal I Rgt Alpini il 31 Marzo 1940

Richiamato nel I Rgt Alpini il 30 11 1940 DISPERSO IN RUSSIA IL 31 GENNAIO 1943 

DECEDUTO A PINJUG OSPEDALE 2074 IL 31 MARZO 1943

A PINJUG REGIONE KIROV CHIUSO NEL MAGGIO 1948 PERIRONO 939 PRIGIONIERI ITALIANI

 

Non ci sono particolari notizie sul campo 2074 di Pinjug nella regione di Kirov se non che c’erano almeno dodici ufficiali fra i prigionieri, “bravissimi a inventarsi medicine con le erbe”. Dal quel che mi risulta non sono state effettuate riesumazioni a Valujki ma i 939 prigionieri italiani deceduti a Pinjug sono stati sepolti in una fossa comune nel cimitero locale.

Riguardo al Lager N.2074 di PINIUG.Situato nella Provincia di PODOSINOVEZ, Regione di KIROV, Repubblica RUSSIA. Esistono 2(DUE) Cimiteri per i Prigionieri. Il 1° si trova nel Bosco a SUD della Stazione Ferroviaria e sono ben visibili i Tumuli delle Fosse Comuni che sono 8 (OTTO) lunghezza ognuna m.4×3 e altre 5(CINQUE) lunghezza ognuna m.3×2.I Tumuli sono immersi e circondati da Alberi e rada vegetazione. Questo Cimitero è stato utilizzato per tutto il 1943 fin quasi alla fine. Il 2°Cimitero è posto a FIANCO della strada in terra battuta quasi DI FRONTE alla Centrale Elettrica. La zona misura circa 18om x 3o e si vedono MOLTEPLICI Tumuli circa 500.Questo secondo Cimitero è stato utilizzato dalla fine 1943 fino al 1949.Tenete presente che la Maggioranza dei Prigionieri Italiani morti a PINIUG è sepolta nel 1°CIMITERO.Per arrivare a Piniug bisogna prendere il treno da KIROV tempo 7 ore e mezza per fare 270 Km.

 ………..era sicuramente della Cuneense e fu catturato nel giorno drammatico della disfatta a Valujki dopo undici giorni di battaglie e duecento chilometri (a piedi) di ripiegamento.

 DA LETTERE DAL DON 

 Spunta l’alba del 28 gennaio, la Cuneense è allo stremo, in dodici giorni e undici notti ha percorso in ripiegamento circa 200 chilometri, ha marciato per 182 ore alla media di undici ore al giorno, ha sostenuto venti combattimenti, ha perso l’80% della sua fanteria e più del 50% dell’artiglieria…continua la marcia, appena superata la dorsale tra il fiume Poltawa e il Walujki un violento fuoco di artiglieria scompagina ciò che resta del Primo Reggimento, arriva al galoppo la cavalleria cosacca, gli alpini la scambiano per cavalleria amica ungherese, corrono verso di loro…i russi li avvolgono in un selvaggio carosello, li stringono al centro. Il generale Battisti è in testa all’avanguardia, quando, attraversando la strada ferrata, la cavalleria nemica sferra l’ultimo attacco, si combatte all’arma bianca, non ci sono più munizioni…è finita. Nel Vallone di Walujki alle ore 5,30 del 28 gennaio 1943 vengono catturati gli ultimi ufficiali superstiti della Cuneense.

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