mercoledì 14 febbraio 2024

MARENDA MOSSIO MARGHERITA ARGUELLO 1927

 




MARENDA MOSSIO MARGHERITA

ARGUELLO 1927 DI Felicina Francone e Filippo 

https://youtu.be/q69d_ywph_Y     

                  Mamma Felicina Francone        papà Filippo

MIO PADRE FILIPPO            

Filippo Marenda, mio padre, morì venti giorni prima che io nascessi e così non lo conobbi né seppi molto di lui. Sono cresciuta con i miei fratelli Gepinin 1914, Maggiorino 1922 che morì in guerra e Concessina che sposò Anselmo Secco. Il papà morì di “Cirrosi”, anche perché pare che la zia di mia madre, “Mariana”, che veniva ai Giamesi per aiutarlo quando si ruppe una gamba, gli proponeva spesso e volentieri del vino che gli procurò la malattia al fegato .

MAGNA MARIANA FRANCONE

Zia Marianna era un personaggio “pittoresco”, viveva all’ultimo piano nella casa di Cesarin , che fu Sindaco di Arguello.

Viveva in una camera dove faceva cucina e camera da letto e di fianco aveva una camera dove teneva la legna e le galline. Mariana che viveva da sola, la notte andava a parlare con le galline e le chiamava per nome: Colombina, Bianchina, Nerina e …..

Io quando andavo a scuola ad Arguello e pioveva o nevicava, mi fermavo anche a dormire da zia Mariana e la ricordo strana ma buona e dolce!

LA SCUOLA DI SAN FRONTINIANO

Per andare a scuola si scendeva attraverso la “sternija””selciato” e di fianco alla Chiesa dopo il gelso vi erano gli scalini d’accesso alla scuola. Vi era un’aula sola e dietro tre “stanssiette” camerette per le maestre. Sotto queste camere c’era la Boschera(legnaia), una stalla e il “gabinetto”. La costruzione della scuola era staccata dalla Chiesa e vi era il passaggio per accedere alla legnaia e alla stalla.

                Scuola di San Frontiniano Arguello
Rita il giorno della Prima Comunione


 
 
https://youtu.be/J63Mzm42PwA                              

LAVORI IN CAMPAGNA

Prima della scuola si portavano le pecore al pascolo, poi le lasciavo a Marina e Valentina che erano più grandi e avevano terminato le scuole, io raggiungevo l’aula scolastica. Al pomeriggio al pascolo mi portavo sempre il libro per studiare.

Finite le scuole, rimasi ai Giamesi  finchè non mi sposai. Portavo le pecore al pascolo oppure “andava dvan ai beu”(andavo davanti ai buoi). Il lavoro per noi bambine e bambini non mancava, poiché oltre ad accudire le “fè” pecore, si andava  a raccogliere fave ed ortaggi per preparare la minestra. Anche il lavoro davanti ai buoi era di mia competenza e l’ho sempre svolto. Poi mi sposai con un “campagnao” Ennio Mossio,  e così continuai, e lavorare nei campi e nelle vigne con piacere.






RICORDO DEGLI ANZIANI DI ARGUELLO

Quando andavo a scuola e nevicava, mi fermavo tutta la settimana “dar Barba Cit”, zio Angelo e da magna Cesarina mamma di Ettore ed Elio e ricordo che cullavo Ettore che era piccolo. Zio “barba Cit” era sempre allegro e mi voleva proprio bene.


Da zia Fiorina e Cesarin andavo meno volentieri perché vi erano Rosa e Anna le loro figlie che mi toccavano i quaderni, e a me dispiaceva.

Una volta d’inverno, col maltempo, erano già parecchi giorni che ero dagli zii e mi sopravvenne malinconia di casa, così senza dire nulla anziché andare dal Barba Cit, all’uscita della scuola, presi la strada e andai ai Giamesi, lo zio non vedendomi venne a cercarmi! 

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