lunedì 5 maggio 2025

BALBO RENZO TORINO 1930 PARTIGIANO "PULCE" " BALILLA"

 



   

https://youtu.be/J_IMcPtRQLw             

BALBO RENZO RICORDO DI PARTIGIANI

 25 aprile 2012 a Valdivilla

Renzo iniziò:

< Ringrazio quello che resta della seconda Divisione Langhe:

il figlio di "Binda" di Perletto Valle Uzzone

                   


                                              "Tito" 

"Tito" Persico Gualtiero, veniva dall’alta Valle Bormida ma è finito Autonomo. È stato uno dei più fervidi “Comunisti” della II Divisione Langhe Autonomi militari “Mauri”. Sempre difeso da tutti, perché c’era molta gente che voleva “fargli le scarpe” e a quei tempi voleva dire tagliargli i piedi per prendergli le scarpe. 


Meghi, che ha rappresentato il “Punto di Incontro, di coraggio. Nella sua casa posta sul bivio a Lequio Berria tra Benevello e Diano d’Alba. Lei ha rappresentato tutto per II Div. Langhe.

Ha rappresentato la Bellezza Partigiana, la bellezza “austera” “Lassmé sté!” lei dice “così bisognava essere!”

Il figlio di Castrone “Solente”. Dormii con tuo padre allo Scorrone per tre mesi. Tra tuo papà e "Rossin" Pancrazio. Pancrazio che voleva vedere Mauri e quando venne in visita alla Squadra del “Grigio” non potè andare perché io gli avevo rubato i pantaloni ed era in mutande! Mi detestò per tutta la vita!

 CASTRONE  LUIGI 30/05/1922 COSSANO BELBO (CUNEO) -

CONTADINO ESERCITO Arma GUARDIA ALLA FRONTIERA  
Nome di battaglia SOLENTE Prima formazione CDO 2° DIV LANGHE Dal 15/11/1943 Al 01/05/1944Grado conseguito 

CAPO NUCLEO Dal 15/11/1943 Al 31/12/1943Seconda formazione CDO 2° DIV

 LANGHE Dal 18/07/1944 Al 08/05/1945 conseguito 

COMANDANTE SQUADRA Dal 01/01/1944 Al 31/12/1944

COMANDANTE DIST Dal 01/01/1945 Al 08/05/1945


CARMINE JOHN

Poi c’è John che rese possibili materialmente molteplici combattimenti. L’uomo che ha gestito il parco macchine e camion della II Divisione Langhe.

L’unico che si intendeva di motori e che sapeva guidare perfettamente auto e camion.

Vi racconto anche questo: una delle due signorine Colla che venne ad avvisarmi di scappare perché la milizia mi cercava, mi disse anche che il comandante dei cacciatori degli Appennini, quello che organizzò il rastrellamento e strage a Bricco di Neive del 16 agosto, arrabiatissimo le confidò: <se non fosse stato per un lavativo che guidò la macchina come un pazzo, Balbo lo avrei avuto steso già da tempo!> Quell’autista pazzo era Angelo Carmine detto John. Guidava una 1100 cabriolet che al posto dei parafanghi aveva due assi.

                                              


  ROSSELLO RENZO 

Renzo Rossello Partigiano “Foco” è il Testimone di quanto successe alla Caserma Govone di Alba all’otto Settembre 1943. Lui si salvò perché rimase chiuso alcuni giorni in uno stanzino, ma quando uscì vide tanti cadaveri in grigioverde gettati sul letamaio.

                 


 NANO ORESTE 

Il testimone dell’Eccidio del Topiné ( Pilone del Chiarla sette giovani trucidati) Oreste Nano “Ornan” della Polizia Partigiana che ricorda il padre dei fratelli Rivera che diventò con i capelli bianchi di colpo quando vide i corpi straziati dei suoi figli. Ricordò anche la testimonianza di un giovane del Brich do Giola tornato dalla Russia che disse: < li vidi come li uccidevano, uno li teneva per il colletto e l’altro gli sparava in fronte, poi li gettavano nello rian>

A Nano noi partigiani rubammo la moto che aveva nascosto con cura in un crotin. Ma alla fine della guerra gliela abbiamo ridata!

                               CANOVA DI NEIVE FRANCO PICCINELLI 
PAOLO FARINETTI( VICINO AL LABARO) LIDIA ROLFI - 
GEN. PORCARI "LIBERO" - BEPPE PRESSENDA                            


Voglio ancora ricordare il Comandante Paolo qui rappresentato dal figlio Oscar. Io ho sempre voluto bene a Paolo che fornì i prigionieri tedeschi per lo scambio con mio padre Umberto che da 8 mesi era prigioniero e marciva negli infernot delle Nuove di Torino. Fu sottoposto a due false fucilazioni da parte delle SS naziste. Volevano che scrivesse una dichiarazione di resa di GIOVANNI Balbo “Pinin”, suo fratello, poi ucciso qui a Valdivilla, di suo nipote e di suo figlio  Adriano. Mio padre tranquillamente sempre si rifiutò.

 

Voglio ricordare

 GIULIO CORDARA “SAINT ETIENNE"


https://www.granaidellamemoria.it/index.php/it/archivi/memorie-di-piemonte/eligio-germano-e-giulio-cordara  

 Fu un Partigiano che non si tirava mai indietro.

L’ultima volta che mi trovai con lui, fu a Santo Stefano Belbo, poco prima della fine della guerra, non aveva più il Saint Etienne ma un Bren ed io gli portavo la cassetta con le munizioni

CORDARA GIULIO 10/08/1925 CANELLI (ASTI) -

MECCANICO

Forze armate ESERCITO Arma ARTIGLIERIA Reparto 19° BTG ARTIGLIERIA CONTRAEREA

Nome di battaglia "SAINT Etienne" Qualifica ottenuta PARTIGIANO  COM 2° DIV LANGHE

Prima formazione FORM. GARIBALDI Dal 20/10/1943 Al 30/03/1944 Grado conseguito PARTIGIANO Dal 20/10/1944 Al 07/06/1945

Seconda formazione 16° DIV GAR Dal 31/03/1944 08/08/1944

COM 2° DIV LANGHE Dal 08/08/1944 Al 07/06/1945

FU ferito a MOMBARUZZO   Data del ferimento 10/1944

 STORIA DI RENZO:

Renzo Balbo nacque a Torino nel 1930, ma la sua famiglia è originaria di Cossano Belbo dove ha la casa ed è proprietaria di alcuni vigneti tra Cossano e Santo Stefano Belbo. Il giovane Renzo a Cossano Belbo, durante la seconda guerra mondiale, visse l’esperienza della guerra partigiana che vide protagonisti molti esponenti della sua famiglia: da suo padre Umberto allo zio Giovanni Balbo, famoso partigiano eroe caduto nell’imboscata tedesca di Valdivilla e cugino del Comandante Poli ovvero Piero Balbo. Lo stesso Renzo venne utilizzato con compiti di staffetta. La casa dei Balbo nel 1944 per rappresaglia venne rasa al suolo dai tedeschi.

https://youtu.be/hWYgkrEI6rs      che nessuno osi toccare il Ricordo

 https://youtu.be/HJkaWU6tlSc    RICORDO GIOVANNI BALBO PININ






< Ecco perché vi è la necessità di creare delle Memorie dirette. Occorre creare delle Memorie che accettino, aldilà delle idee pre-costituite degli storici che ti dicono: “bè, in fin dei conti la storia è stata quella e a seconda dei cassetti ognuno ci inserisce una scheda che fa comodo”

Fare Memoria anche “demistificando” la retorica della Memoria partigiana: <non tutti sono stati eroi- ma non tutti sono stati vigliacchi- alcune azioni hanno avuto un buon esito, altre ne hanno avuto poche…>

Però io voglio dire che in fin dei conti, se nessuno si fosse mosso sarebbe stato molto peggio.

Inoltre voglio ricordare le parole di mio zio “Pinin” al Comando di Castino. Dopo che si riuscì a liberare mio padre dagli “infernot” delle carceri “Nuove” di Torino, dove rimase 8 mesi! Zio Pinin disse a mio padre:< …varda Umberto che a finiss nèn sì, ma a finiss a Roma> Guarda Umberto che (sta Resistenza) non finisce qui ma a Roma!>     Questa era l’idea di Giovanni Balbo. 

              .

…..perchè vi è la necessità che nessuno osi toccare quel Ricordo perché: <sul ponte di Cossano bandiera nera, è il lutto dei Ribelli che fan la guerra, la meglio gioventù che va sotto terra!

Al ponte di Cossano il Belbo passa e l’acqua che vi scorre s’è fatta rossa.

Ma il giorno della riscossa non è lontano, e voi fascisti ci rivedrete ancora con l’arma in mano.

Questo canto è nato nella mia famiglia e nelle nostre zone sull’aria del canto degli Alpini della Cuneense.

https://youtu.be/njbp3a0UPMM?si=p6GGfj7Enxg66QRE


https://youtu.be/njbp3a0UPMM?si=p6GGfj7Enxg66QRE


 

Sul ponte di Perati
bandiera nera:
l'è il lutto degli Alpini
che va a la guera.

L'è il lutto della Julia
che va a la guera
la meglio gioventù[2]
che va sot'tera.

Sull'ultimo vagone
l'è l'amor mio
col fazzoletto in mano
mi dà l'addio.

Col fazzoletto in mano
mi salutava
e con la bocca i baci
la mi mandava.

Queli che son partiti
non son tornati
sui monti della Grecia
sono restati.

Sui monti della Grecia
c'è la Vojussa
del sangue degli Alpini
s'è fatta rossa.

Un coro di fantasmi
vien zo dai monti:
l'è il coro de li Alpini
che son morti.

Gli Alpini fan la storia,
la storia vera:
l'han scritta con il sangue
e la penna nera.

Alpini della Julia
in alto il cuore:
sul ponte di Perati
c'è il tricolore!


 

 

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