domenica 11 maggio 2025

PAOLAZZO CAGNASSO PRASSEDE SOMANO 1914 LEQUIO BERRIA 2014

 











Maestra Prassede Paolazzo Cagnasso Somano 1914 Lequio Berria 2014 e il Partigiano “Luigi”


A quel tempo le scuole iniziavano ad Ottobre, eravamo del ‘44 in piena guerra civile. Noi maestre e maestri eravamo obbligati ad avere la tessera del “fascio” e a portare,cucito sul grembiule nero o sulla giacca la “M” . Per me era l’ iniziale di Maestra/o, ma per molti altri ricordava il capo del fascismo. Quel Mattino ero arrivata di buon’ ora alla scuola di San Frontiniano di Arguello dove avevo avuto Incarico di insegnante. Avevo un buon passo e non temevo di far brutti incontri poichè ero conosciuta da tutti come la fomna’d monsù Cagnasso Passando per il sentiero della Rombada arrivavo rapidamente al Lavatoio dèr noz(delle noci) dove vi erano gli orti dei Secco del Bricco, quindi salivo al Bricco dove vi erano i Partigiani e attraverso la strada scendevo al Grop. Incontravo i miei piccoli allievi e allieve del Bricco, della Cerrata e del Grop che pascolavano le pecore e mi salutavano festosi dicendomi: as voghima dop signora maestra! E io: non tardate e non fatevi mangiare il libro dalla pecora!. Loro ridevano divertiti. Avrebbero portato a casa le pecore e sarebbero venuti a scuola dopo il pascolo mattutino. Quando iniziarono ad arrivare, io avevo già preparato le lezioni diversificate sui loro quadernini neri poichè erano di diverse età,ed ero già uscita ad attenderli. Da sotto il gelso li vedevo spuntare dal sentiero del “Fossà” e li riconoscevo ormai tutti e 35 anche se erano pochi i giorni di scuola trascorsi insieme. Nel primo gruppo, notai, vi era uno più grande col fucile a tracolla. Attesi che si avvicinassero al bivio e riconobbi un mio ex allievo di Lequio Berria. Pensai venisse a salutarmi, invece lui scese per la strada del Belbo che passa tuttora nella frazione Arditao proprio sotto San Frontiniano. Chiesi a Carlo del Bricco ed ebbi conferma che era “Luigi” ‘d Panfron. Carlo mi disse che andava a massé un “fascista”! Dissi ai bambini di entrare e chiesi a Carlo di andare alla Lavagna come capoclasse poichè io dovevo parlare con Luigi . Imboccai rapidamente la “sternija che porta al bivio del Brichètt e giunsi dalle case d’Arditao proprio mentre arrivava Luigi. Con le mani sui fianchi lo apostrofai chiedendogli:

<Non si viene più a salutare la tua maestra?>

Lui impacciato: < Sarei passato dopo, ora ho un ordine da assolvere!>

ed io < euh là! I comandi te li dà solo il tuo cervello e comunque prima vengono i sentimenti del cuore!> Mi guardò con due occhi pieni di luce, compresi che aveva capito. Mi sorrise e mi chiese se poteva venire a salutare i miei scolari. Certo che si gli risposi, e ci avviammo per la strada da cui era venuto, risalimmo ar “foss” dopo che Luigi ebbe nascosto il “moschetto” nel Crotin ( Piccola Grotta ancora oggi visibile) . Nella vigna del “fossà” strizzò l’occhio a Dolfo che astutamente gli chiese: èti pèrdì èr moschètt?(hai perso il moschetto?)Procedendo nella capezzagna arrivammo dal Mo(gelso) e Luigi si sfogò raccontandomi che Gavarin gli aveva ordinato di andare ad ammazzare un fascista a Cravanzana. Mi confidò che non ne era troppo convinto ma il Capo voleva metterlo alla prova. Io lo ascoltai in silenzio e quando terminò : < Luigi hai fatto la cosa migliore, chi siamo noi per togliere la vita ad un nostro simile?>

Mi guardò e: < devo dire una cosa ai ragazzi del Brich!> intendeva Carlo, Mario ed altri a cui aveva confidato dell’incarico avuto. Gli feci segno di entrare e salimmo i tre scalini che portavano alla piccola aula. I bambini furono stupiti al vederlo e tutti lo conoscevano. Rivolto a Carlo: < ho deciso che non vado ad uccidere nessuno ed ora torno a dirlo al mio capo.! E se non mi vuole più nel gruppo partigiano vuol dire che mi nasconderò> così fece e mi risulta che continuò a militare con Gavarin fino al termine della guerra. Seppi che il capo gli affidò spesso incarichi da porta ordini e gli disse: <Bravo hai deciso con la tua testa e per questo sei da ammirare!> Gavarin stesso mi incontrò a Lequio e mi fermò:             

<Brava maestra! Luigi o ra amprendì pì da chila che dao so comandant! (Brava maestra, Luigi ha imparato più da lei che dal suo Comandante!>  

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