lunedì 14 ottobre 2013

Visssero nell’odio….hanno imparato ad amare. La Maestra Rosa 1913,Renato1923, Alfredo, Dario, Gino,Filippo, Ernesto, sono miei amici degli anni venti che ho voluto ascoltare per conoscere meglio la Storia dei periodi della guerra del quaranta e di riflesso di quella del ‘15/’18. Come diceva il mio insegnante Domenico “delle guerre non ci devono interessare le date ma le persone che le vissero e cercare di approfondire le loro emozioni.” Di certe guerre bisogna leggere molti libri e riuscire a comprendere come vissero persone di epoche così lontane. Per la prima e seconda guerra mondiale è sicuramente possibile conoscere quali furono le vicende che condizionarono la vita dei nostri nonni, padri, zii, fratelli leggendo libri o visionando film e documentari. Ma il dubbio che sorge è quanti siano quelli che hanno rimosso i ricordi delle guerre con la scusa che “quelle sono passate e invece continuano ad esserci focolai di guerra in tutto il mondo!” oppure “ bisogna guardare avanti!”. La mia preoccupazione è rivolta sia agli adulti che ai giovani e bambini, poiché ho la sensazione che la loro “memoria” abbia una lacuna: ricordare. Tuttavia è sufficiente aiutarli a colmare il vuoto di questo periodo “giovanile”. Arrivati alla fase anziana la memoria antica funzionerà bene e trainerà anche quella dei padri e dei nonni. Questa convinzione mi è stata confermata dai tanti amici che ho avuto modo di ascoltare. Alla domanda : Ho sempre avuto risposte di questo tipo:< Non ricordo cosa ho fatto un’ora fa ma ricordo quando avevo quattro o cinque anni!.> Ecco perché sento forte il dovere di raccontare le storie di vita che scopro avvolte di quei valori che la modernità ritiene superati. Ogni semplice storia recuperata e trascritta sarà utile agli anziani di domani.

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