La nonna di Clementina Tarabra Pasquero, che è nata nel 1921 a Priocca e tuttora vi risiede, era Clementina Francone nata alla Masseria di Arguello(sotto nella foto). Uno zio fu Parroco ad Arguello per 20 anni(1887 1907).
Don Antonio fece conoscere a Clementina il fratello Giuseppe e con un tal Bacialè e il consenso delle famiglie i due convolarono a giuste nozze. Generarono un maschio, il padre di Clementina e quattro femmine.
Famiglia Francone Filippo e Marenda Secondina Genitori di Lorenzo Costantino (1875) consorte di Marenda Rosa genitori di Luigi Francone detto Mentin (il soprannome è motivato dal nome della zia Clementina, la prima nella foto con il parasole,.
DON ANTONIO TARABRA PRIOCCA FEBBRAIO 1851/1907
Famiglia Tarabra Giuseppe e Francone Clementina con il padre di Clementina
Ricostruito il parentado di
Clementina racconterò del viaggio che Clementina effettuava con la nonna per
recarsi ad Arguello.
Come già menzionato, Don Antonio, fratello Prete e bacialé lasciò un buon ricordo sia a Priocca, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita terrena per poi essere sepolto.
Con
l’aiuto del fratello si fece costruire una camera che fu denominata, e ancora
oggi esiste, “ra stanssia der barba Preve”.
Clementina raccontò:
<Nel 1930 venire da Priocca ad
Arguello era già una discreta impresa. Racconta Clementina: < avevo nove
anni e si partiva di buonora con il calesse. La nonna era “ardìa” (in gamba) e
faceva trottare il cavallo come un abile vetturino. Io mi divertivo come una
matta e mi piaceva sentire la brezza mattutina. Quando si arrivava al traghetto
per attraversare il Tanaro facevo mille domande alla nonna. Ricordo che la
prima volta che conobbi il traghettatore la nonna mi disse,- digli un po’ i
nostri nomi- ed io – Clementina e Clementina. Lui mi guardò, sorrise e – mi
prendete in giro? Mi son Mentin. Si scoppiò tutti in una bella risata mentre
lui mi offriva una “mentina” e mi diceva – prendi una mentina Mentina!
Dopo aver conosciuto il traghettatore e giunte sull’altra sponda si procedeva scherzando con la nonna e mi facevo anticipare chi e cosa avrei trovato ad Arguello. La nonna era burlona e mi diceva che dovevo stare attenta al cuculo oppure mi spiegava come prendere la volpe e me la faceva andare per dei chilometri chiedendomi se sapevo come fare. Ripetendole che non lo sapevo, lei chiudeva il discorso con un altro rebus: ad Arguello chiedilo al Cit. Ed io – chi è il Cit?
Lei- devi scoprirlo e
fartelo amico altrimenti povera te!
Arrivavo ad Arguello molto
incuriosita e soprattutto eccitata dai racconti della nonna.
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