https://youtu.be/na7oWVxCsKc MINASSO PARUSSO EMMA DONNA
MEDIATRICE DA UVE
https://youtu.be/J3W4Xt0P9l4 Papà del 1889 IN GUERRA
HTTPS://YOUTU.BE/_IRYWDAOY_Y MIA NONNA IN FRANCIA A
“BAILÉ”
LA MIA GIOVINEZZA
Frequentai le scuole a
Mussotto d’Alba e poi andai ad Alba per la classe quinta e Sesta. Avevo piacere
di studiare da maestra e avrei potuto viaggiare con il treno, ma a papà non
piaceva l’ambiente degli studenti sul treno e così mi mandò in Collegio a Cuneo.
Frequentai finchè sopraggiunse la crisi del 1929 e per il papà divenne
insostenibile pagare l’elevata retta del collegio. Disse che per il lavoro che
dovevo svplgere nell’azienda di famiglia (esportazione vino) era sufficiente la
preparazione scolastica che avevo raggiunto anche senza diploma. Così rimasi a
casa a compilare bollette di spedizione.
PAPÀ “MEDIATORE” DA UVE
Il papà esercitava l’attività
di Mediatòr (Sensale da uve e vino) però sovente mandava me che avevo solo vent’anni.
Una volta, giunsi dalla casa dei Patetta a Trezzo Tinella e sentii che il
compratore stava litigando con il contadino che aveva portato l’uva con il
carro perché aveva visto dell’uva bianca che credeva “verda” non matura! Così
dovetti calmare gli animi e in mezzo a quegli uomini “arrabbiati” non fu
facile. Mi era già successo di andare nella Valle dei “Fiori” di Trezzo a
visionare delle “uve” ancora da vendemmiare (propi nèn tant bèle) proprio
brutte e dovetti rientrare in fretta a segnalarlo a mio padre!.
ANDAVO IN BICICLETTA
Per quel lavoro feci tanta
strada in bicicletta. Papà, che aveva partecipato alla guerra Europea del
15/18, avaeva poca salute e a vendere il vino mandava me.
Avevo lasciato una bicicletta
a Centallo da un ciclista e arrivata in treno prendevo la bici e mi recavo a
Villa Falletto, a Busca e in tutti i paesi lì attorno a vendere il vino.
Portavo i “campioni” assaggi del vino ad una rivendita di Piasco e a molti
proprietari di cascina. Qualcuno chiese a mio padre se non era preoccupato a
mandare una così giovane ragazza da sola, ma lui rispose che si fidava e che se
assomigliavo a lui sapevo “arrangiarmi”! Si fidava a lasciarmi andare in giro
da sola a vendere vino, ma non si fidava a lasciarmi andare sola in festa alla
frazione Scaparoni! Mi diceva: < a rà séira, quand che o so o và giù èr
galine van à giòch> (alla sera quando il sole tramonta le galline vanno nel
pollaio!).
PAPÀ DA MEDIATOR A NEGOSSIANT
Papà, originario di Magliano
Alfieri iniziò a svolgere attività di “mediatore” poi per l’attività di
venditore di vino si trasferì a Mussotto d’Alba perché vi era la stazione
ferroviaria per le spedizioni. Il Deposito era alla Cascina “Sarda” dove vi era
una grande tettoia dove venivano accatastate le botti grandi. Qui si riempivano
delle piccole botticelle che venivano spedite via Ferrovia.
Con un camioncino si andava a
caricare il vino a Mango ed in altri paesi. Una volta mia mamma dovette
trascorrere la notte sul camion che si era guastato. Si fermò alla Madonna
degli Angeli di Alba e così mentre l’autista era andato a cercare un meccanico
lei rimase con il carico di vino!
PAPÀ IN GUERRA E MAMMA
VENDITRICE DI VINO
Quando papà fu chiamato alle
armi per la guerra del 1915 io avevo solo sei mesi. Tornò che avevo quattro
anni ma non avendolo mai visto non volevo accettarlo!
Dal fronte di guerra papà veniva poco a casa e mamma per incontrarlo si recava a Torino. Papà come altri suoi tre fratelli fece la guerra negli Alpini, ma nel 1916, su consiglio di suo fratello prese la patente e fu inserito nel reparto automobilisti.
Nel
periodo che fu in guerra, la mamma proseguì l’attività di vendita vini ed io fui cresciuta
nella bottega.
Papà
aveva conosciuto mamma durante il Servizio Militare a Cuneo ed aveva ritrovato
il nome della famiglia su di un libretto dove sua mamma registrava gli
indirizzi dei compratori di vino. Già mio nonno paterno era negossiant da vino
e uve!
Raccontavano
che il nonno per incontrare i contadini (conosse e savèj!) andava a Messa a
Priocca e a Vespro a Govone o in altro posto, poi nella settimana portava i
clienti a visionare e ad acquistare uva o vino.
NONNA
A “BAILÉ” IN FRANCIA
La
nonna, quando partoriva un figlio, ne ebbe quattro, si recava in Francia a “bailé” (allattare a pagamento).
Per
avere compagnia durante il viaggio in treno, aveva un cagnolino!
GLI ZII IN AMERICA
Gli
zii emigrarono in America, chi al Sud in Argentina e un altro in California per
lavorare in campagna. Anche uno zio materno di Roata Chiusani andò in America.
Mamma raccontava che zio Natalin disse a sua mamma che voleva sposarsi ma lei
gli rispose che di famiglia ne aveva già una! La nonna rimase vedova quando il
figlio più piccolo aveva soltanto un anno. A quei tempi vi era “miseria,
miseria” e così si andava a cercar lavoro e fortuna in America.
A
Roata avevano una cascina con le mucche e la nonna pur vedova seppe portarla
avanti e farla rendere.La chiamavano “ra banchéra” la banchiera. Presto anche
dei soldi a mio padre per la sua attivita di negoziante.
Io
da piccolina, mentre papà era in guerra, fui allevata alla cascina. Ricordo che
una mucca mi colpì al petto e per poco non mi schiacciò!
AMANTE DELLE POESIE
https://youtu.be/C4fBT404-rg Minasso Parusso Emma
1914 POESIE
Fin
da giovane mi piaceva recitare poesie che ancora oggi ricordo a memoria. Quella
di Carducci: Salve o Piemonte
Su le dentate scintillanti vette
salta il camoscio, tuona la valanga
da' ghiacci immani rotolando per le
selve croscianti :
ma da i silenzi de l'effuso azzurro
esce nel sole l'aquila, e distende
in tarde ruote digradanti il nero
volo solenne.
Salve, Piemonte! A te con melodia
mesta da lungi risonante, come
gli epici canti del tuo popol
bravo,
scendono i fiumi.
Scendono pieni, rapidi, gagliardi,
come i tuoi cento battaglioni, e a
valle
cercan le deste a ragionar di
gloria
ville e cittadi:
la vecchia Aosta di cesaree mura
ammantellata, che nel varco alpino
èleva sopra i barbari manieri
l'arco d'Augusto:
Ivrea la bella che le rosse torri
specchia sognando a la cerulea Dora
nel largo seno, fosca intorno è
l'ombra
di re Arduino :
Biella tra 'I monte e il verdeggiar
de' piani
lieta guardante l'ubere convalle,
ch'armi ed aratri e a l'opera
fumanti
camini ostenta :
Cuneo possente e pazïente, e al
vago
declivio il dolce Mondoví ridente,
e l'esultante di castella e vigne
suol d'Aleramo;
e da Superga nel festante coro
de le grandi Alpi la regal Torino
incoronata di vittoria, ed Asti
repubblicana.
Fiera di strage gotica e de l'ira
di Federico, dal sonante fiume
ella, o Piemonte, ti donava il
carme
novo d'Alfieri.
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