giovedì 20 giugno 2024

MINASSO PARUSSO EMMA MUSSOTTO D'ALBA 1914

 



https://youtu.be/na7oWVxCsKc                     MINASSO PARUSSO EMMA DONNA MEDIATRICE DA UVE

 

https://youtu.be/J3W4Xt0P9l4                        Papà del 1889 IN GUERRA

 

HTTPS://YOUTU.BE/_IRYWDAOY_Y  MIA NONNA IN FRANCIA A “BAILÉ”

 

 

LA MIA GIOVINEZZA

Frequentai le scuole a Mussotto d’Alba e poi andai ad Alba per la classe quinta e Sesta. Avevo piacere di studiare da maestra e avrei potuto viaggiare con il treno, ma a papà non piaceva l’ambiente degli studenti sul treno e così mi mandò in Collegio a Cuneo. Frequentai finchè sopraggiunse la crisi del 1929 e per il papà divenne insostenibile pagare l’elevata retta del collegio. Disse che per il lavoro che dovevo svplgere nell’azienda di famiglia (esportazione vino) era sufficiente la preparazione scolastica che avevo raggiunto anche senza diploma. Così rimasi a casa a compilare bollette di spedizione.

PAPÀ “MEDIATORE” DA UVE

Il papà esercitava l’attività di Mediatòr (Sensale da uve e vino) però sovente mandava me che avevo solo vent’anni. Una volta, giunsi dalla casa dei Patetta a Trezzo Tinella e sentii che il compratore stava litigando con il contadino che aveva portato l’uva con il carro perché aveva visto dell’uva bianca che credeva “verda” non matura! Così dovetti calmare gli animi e in mezzo a quegli uomini “arrabbiati” non fu facile. Mi era già successo di andare nella Valle dei “Fiori” di Trezzo a visionare delle “uve” ancora da vendemmiare (propi nèn tant bèle) proprio brutte e dovetti rientrare in fretta a segnalarlo a mio padre!.

 

ANDAVO IN BICICLETTA

Per quel lavoro feci tanta strada in bicicletta. Papà, che aveva partecipato alla guerra Europea del 15/18, avaeva poca salute e a vendere il vino mandava me.

Avevo lasciato una bicicletta a Centallo da un ciclista e arrivata in treno prendevo la bici e mi recavo a Villa Falletto, a Busca e in tutti i paesi lì attorno a vendere il vino. Portavo i “campioni” assaggi del vino ad una rivendita di Piasco e a molti proprietari di cascina. Qualcuno chiese a mio padre se non era preoccupato a mandare una così giovane ragazza da sola, ma lui rispose che si fidava e che se assomigliavo a lui sapevo “arrangiarmi”! Si fidava a lasciarmi andare in giro da sola a vendere vino, ma non si fidava a lasciarmi andare sola in festa alla frazione Scaparoni! Mi diceva: < a rà séira, quand che o so o và giù èr galine van à giòch> (alla sera quando il sole tramonta le galline vanno nel pollaio!).

 

PAPÀ DA MEDIATOR A NEGOSSIANT

Papà, originario di Magliano Alfieri iniziò a svolgere attività di “mediatore” poi per l’attività di venditore di vino si trasferì a Mussotto d’Alba perché vi era la stazione ferroviaria per le spedizioni. Il Deposito era alla Cascina “Sarda” dove vi era una grande tettoia dove venivano accatastate le botti grandi. Qui si riempivano delle piccole botticelle che venivano spedite via Ferrovia.

Con un camioncino si andava a caricare il vino a Mango ed in altri paesi. Una volta mia mamma dovette trascorrere la notte sul camion che si era guastato. Si fermò alla Madonna degli Angeli di Alba e così mentre l’autista era andato a cercare un meccanico lei rimase con il carico di vino!

PAPÀ IN GUERRA E MAMMA VENDITRICE DI VINO

Quando papà fu chiamato alle armi per la guerra del 1915 io avevo solo sei mesi. Tornò che avevo quattro anni ma non avendolo mai visto non volevo accettarlo!

Dal fronte di guerra papà veniva poco a casa e mamma per incontrarlo si recava a Torino. Papà come altri suoi tre fratelli fece la guerra negli Alpini, ma nel 1916, su consiglio di suo fratello prese la patente e fu inserito nel reparto automobilisti.  


Nel periodo che fu in guerra, la mamma proseguì  l’attività di vendita vini ed io fui cresciuta nella bottega.

Papà aveva conosciuto mamma durante il Servizio Militare a Cuneo ed aveva ritrovato il nome della famiglia su di un libretto dove sua mamma registrava gli indirizzi dei compratori di vino. Già mio nonno paterno era negossiant da vino e uve!

Raccontavano che il nonno per incontrare i contadini (conosse e savèj!) andava a Messa a Priocca e a Vespro a Govone o in altro posto, poi nella settimana portava i clienti a visionare e ad acquistare uva o vino.

NONNA A “BAILÉ” IN FRANCIA

La nonna, quando partoriva un figlio, ne ebbe quattro, si recava in Francia  a “bailé” (allattare a pagamento).

Per avere compagnia durante il viaggio in treno, aveva un cagnolino!

GLI ZII IN AMERICA

Gli zii emigrarono in America, chi al Sud in Argentina e un altro in California per lavorare in campagna. Anche uno zio materno di Roata Chiusani andò in America. Mamma raccontava che zio Natalin disse a sua mamma che voleva sposarsi ma lei gli rispose che di famiglia ne aveva già una! La nonna rimase vedova quando il figlio più piccolo aveva soltanto un anno. A quei tempi vi era “miseria, miseria” e così si andava a cercar lavoro e fortuna in America.

A Roata avevano una cascina con le mucche e la nonna pur vedova seppe portarla avanti e farla rendere.La chiamavano “ra banchéra” la banchiera. Presto anche dei soldi a mio padre per la sua attivita di negoziante.

Io da piccolina, mentre papà era in guerra, fui allevata alla cascina. Ricordo che una mucca mi colpì al petto e per poco non mi schiacciò!

AMANTE DELLE POESIE

https://youtu.be/C4fBT404-rg                         Minasso Parusso Emma 1914 POESIE

Fin da giovane mi piaceva recitare poesie che ancora oggi ricordo a memoria. Quella di Carducci: Salve o Piemonte


Su le dentate scintillanti vette

salta il camoscio, tuona la valanga

da' ghiacci immani rotolando per le

selve croscianti :

ma da i silenzi de l'effuso azzurro

esce nel sole l'aquila, e distende

in tarde ruote digradanti il nero

volo solenne.

Salve, Piemonte! A te con melodia

mesta da lungi risonante, come

gli epici canti del tuo popol bravo,

scendono i fiumi.

Scendono pieni, rapidi, gagliardi,

come i tuoi cento battaglioni, e a valle

cercan le deste a ragionar di gloria

ville e cittadi:

la vecchia Aosta di cesaree mura

ammantellata, che nel varco alpino

èleva sopra i barbari manieri

l'arco d'Augusto:

Ivrea la bella che le rosse torri

specchia sognando a la cerulea Dora

nel largo seno, fosca intorno è l'ombra

di re Arduino :

Biella tra 'I monte e il verdeggiar de' piani

lieta guardante l'ubere convalle,

ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti

camini ostenta :

Cuneo possente e pazïente, e al vago

declivio il dolce Mondoví ridente,

e l'esultante di castella e vigne

suol d'Aleramo;

e da Superga nel festante coro

de le grandi Alpi la regal Torino

incoronata di vittoria, ed Asti

repubblicana.

Fiera di strage gotica e de l'ira

di Federico, dal sonante fiume

ella, o Piemonte, ti donava il carme

novo d'Alfieri.

 

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