Quella mattina del 20 Giugno1944 venni ad Alba con “er padron dra cassina dra Masseria Monsù Vigna."
Lui commerciava in caffè e doveva passare al Bar Coraglia in piazza Savona. Arrivando da Corso Italia avevo visto una moto spinta da due giovani e chissà perché dissi “Son doi partigian”. Uno aveva una giacca lunga. Mentre pensavo quello, arrivarono in piazza una macchina e un camion e io dissi a Monsù Vigna:” Andoma co rè ora”, non feci in tempo a ripeterlo che dalla macchina scesero dei tipi armati che ci squadrarono per poi andare qualcuno verso l’officina di Gamberani e qualcuno sotto i portici di piazza Savona.
Seppi in seguito che avevano arrestato Pitros, un partigiano di Neive e lo avevano prima massacrato di “ patéle” nella Caserma “Govone” poi trascinato per le vie di Alba per farlo vedere alla popolazione e infine lo avevano fucilato a Benevello.
Mentre tornavo a casa pensavo a quanti giovani erano già morti e quanti ne sarebbero ancora stati uccisi da una parte e dall’altra, senza contare quelli che erano stati dispersi in Russia per una guerra che nessuno aveva voluto .
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