domenica 17 novembre 2013
Cantavano i nostri nonni! E noi.........
Cantavano i nostri nonni! E noi……
Sivorin
Negli anni settanta, nelle case e nelle osterie di Langa ogni occasione era buona per mangiare due friceu(frittelle) e cantarne due con l’accompagnamento di una fisarmonica e strumenti impropri. Sivorin,al secolo Beppe Priolo, originario di Bosia e Arguello era un artista del fischiare e del suonare strumenti come: la zucca,due cucchiai sulla mano,il manico della scopa sul pavimento, il cucchiaio dentro la bottiglia e anche la fisarmonica e l’armonica a bocca. Ma dal soprannome il suo strumento preferito era il “Sivorè”(fischiare).Partecipò alla Corrida e ad altre trasmissioni presso Televisioni private, ma la sua passione erano le fiere, le feste paesane e le osterie. Se ne andò in cielo proprio quando da Torino era riuscito a tornare a vivere a Bosia. Di Beppe “Sivorin” conservo un’armonica a bocca e il ricordo della sua simpatia. Voglio onorarlo inserendolo tra altri appassionati di musica popolare che sempre negli anni settanta si riunivano in Osteria e recuperavano i canti dei loro padri.
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L’emozione di ascoltare una musicassetta anni settanta
Renzo Promio di Albaretto Torre mi ha prestato una musicassetta che suona ancora e fu registrata da Fenoglio di Serravalle, cultore di canti popolari. Le voci sono quelle di Promio Giovanni di Albaretto Torre ,di Dellaferrera di Serravalle e Travaglio di Bossolasco oltre al “tecnico del suono” Fenoglio. Mi piace ricordare ancora un aneddoto raccontato da Renzo e descritto nella foto allegata. Al termine di ogni serata canterina vi era Vigin ‘d Mini che per esprimere la gioia e l’apprezzamento della cantata effettuava “r’èrbo” l’albero sul tavolo. Questi ricordi la dicono lunga sulla serenità che si viveva in Langa cinquant’anni orsono. Voglio però segnalare che vi sono persone che ancora nel 2013 sanno apprezzare un incontro per intonare canti di un tempo. Alla Cà del Coco di Arguello, come testimonia l’immagine si sono incontrati Fabrizio,Elio (anche se febbricitante),Luigi, Piero, Stefano,Renzo, Silvio, Mariolin, Alessandro, Clara,Ilva e Fiorenza e hanno richiamato alla voce e alla memoria molti canti di una volta. Ne trascrivo due e invito, dove fosse possibile, a chiedere a padri e madri di cantare o fischiare o suonare. Garantisco che l’allegria sarà contagiosa.
LA STRADA CHE CONDUCE A CASA MIA
La strada che conduce a casa mia
Tra verdi campi e profumi di gaggia
Profumo, ricordo del passato ,la vecchia casa dove sono nato.
Un giorno tornerò. Un giorno tornerò.
Son già passate tante primavere
E come allor mi par di rivedere
Le verdi valli i limpidi orizzonti
Al dolce mormorio delle fonti
Socchiudo gli occhi ma dormir non posso
Mio bel paese un giorno tornerò.
Un giorno tornerò un giorno tornerò.
Son già passate tante primavere
E come allor mi par di rivedere
Le verdi valli i limpidi orizzonti
Al dolce mormorio delle fonti
Socchiudo gli occhi ma dormir non posso
Mio bel paese un giorno tornerò.
Un giorno tornerò un giorno tornerò.
Se la LANGA è così
Io sono un contadino, mi piace bere vino a pasteggiar
E se la vita è dura , io non ho paura di lavorar.
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera,che io mangia e io beva voglio cantar!
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera, che io mangia e io beva voglio cantar!
Mi piaccion le ragazze che vanno sulle piazze a passeggiar
Che cercano marito distinto e ben nutrito, che sappia lavar piatti e cucinar.
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera,che io mangia e io beva voglio cantar!
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera, che io mangia e io beva voglio cantar!
Io sono un po’ poeta, compongo le canzoni,
mi piaccion le emozioni del cantar,
e vado con gli amici facciamo le nottate
in lunghe tavolate
a bere ed a mangiar.
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera,che io mangia e io beva voglio cantar!
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera, che io mangia e io beva voglio cantar!
Andiamo per paesi, da Lequio a Niella Belbo
Da Serravalle a Arguello all’imbrunir,
ci piace l’allegria in buona compagnia
a bere ed a cantar.
Se la langa è così, ogni giorno e ogni sera,che io mangia e io beva voglio cantar
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